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JK Rowling licenzia la sua assistente: “Ha rubato i miei soldi in cosmetici, regali e pranzi”

J.K. Rowling, la scrittrice più famosa al mondo, con un patrimonio stimato in oltre 700 milioni di sterline, sarebbe stata derubata negli anni dalla sua assistente, Amanda Donaldson, di poco più di 24mila sterline. Spese che la donna avrebbe realizzato da Paper Tiger, Jo Malone e Molton Brown per i suoi svaghi personali.
A cura di Redazione Cultura
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La donna più ricca d'Inghilterra (dopo le regina) finisce derubata. È ciò che sostengono i legali della scrittrice più famosa al mondo, JK Rowling, l'inventrice della saga di Harry Potter, che ha denunciato  alle autorità Amanda Donaldson, 35 anni di Coatbridge, sua collaboratrice dal 2014 fino all’inizio dell’anno scorso. Motivo: La Donaldson avrebbe speso 24mila sterline dei soldi della scrittrice in trucchi, profumi, colazioni e altre spese personali, facendo un uso alquanto disinvolto della "cassa" aziendale. Quella della celebre scrittrice britannica autrice della saga del maghetto più amato dai lettori del mondo.

La Rowling, a quanto si apprende, avrebbe scoperto il presunto misfatto solo a febbraio 2017 e, dopo qualche mese e alcune verifiche interne, ha licenziato e poi ha denunciato la donna. Donaldson sostiene di essere innocente, ma secondo quanto sta emergendo dal processo la Rowling sembra essersi appuntata nel dettaglio la lista della spesa della sua ex assistente: con i soldi della scrittrice, Donaldson avrebbe speso negli anni quasi 4mila sterline in cosmetici da Molton Brown, oltre 2000 dal negozio di articoli da regalo Paper Tiger, circa 1500 da Jo Malone e così via.

Secondo la Rowling, inoltre, la sua assistente le avrebbe sottratto diversi cimeli di valore di Harry Potter per poi probabilmente rivenderseli successivamente ai fan. Persino un modellino di treno Hogwarths Express motorizzato, giocattolo destinato ai fan, da circa 500 sterline sarebbe finito tra le mani un po' disinvolte della Donaldson, secondo i legali di JK Rowling, la più ricca scrittrice britannica a cui evidentemente deve aver dato più fastidio l'inganno che la cifra sottratta. Considerato che certamente quei 24mila euro non potranno cambiare la vita di una scrittrice con patrimonio di oltre 700 milioni di sterline. Quando si dice: "Non è per i soldi, ma per il principio."

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