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Jeff Koons a Firenze, accanto a Michelangelo e Donatello

Enormi sculture contemporanee e kitsch affiancate ai capolavori classici del Rinascimento fiorentino: in Piazza della Signoria e in Palazzo Vecchio, Jeff Koons dialoga pericolosamente con Donatello e Michelangelo. Fino al 28 dicembre.
A cura di Gabriella Valente
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Inizia con Jeff Koons la rassegna In Florence che vede arditamente confrontarsi i protagonisti dell’arte contemporanea con i luoghi e le opere del Rinascimento fiorentino.

Inaugurata il 25 settembre, la mostra Jeff Koons In Florence ha esaltato e insieme sconvolto la città, suscitando apprezzamenti, di certo, ma anche grandi perplessità e critiche, perché in effetti l’operazione delicata non è.

Due le opere di Koons portate a Firenze: Pluto and Proserpina (2010-2013) e Gazing Ball (Barberini Faun) (2013). La prima è collocata in Piazza della Signoria, la seconda esposta nella Sala dei Gigli in Palazzo Vecchio. Così l’arte scintillante, kitsch, provocante, provocatoria e “superficiale” di Koons (nato nel 1955) si affianca all’“intoccabile” Rinascimento fiorentino, in un confronto estremo e ravvicinatissimo.

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Con il gruppo Pluto and Proserpina installato a pochi metri dalla copia in marmo del David michelangiolesco in Piazza della Signoria, accade che, per la prima volta dopo circa 500 anni dalla messa in posa dell’Ercole e Caco di Baccio Bandinelli (1493-1560), una scultura originale di grandi dimensioni viene collocata sull’arengario di Palazzo Vecchio. Pluto and Proserpina di Koons è un’opera monumentale, è alta più di 3 metri, in acciaio inox, lucidata a specchio e con una cromatura in color oro. Dorata e abbagliante la coppia mitologica avvinghiata rimanda ovviamente al Ratto di Proserpina di Bernini: il candido marmo diventa però superficie scintillante che riflette e deforma tutta l’arte e tutto il mondo intorno e al contempo dà l’impressione che Plutone e Proserpina si sciolgano nella sensualità delle forme fluide.

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Nella Sala dei Gigli all’interno di Palazzo Vecchio è esposta l’altra opera di Koons, Gazing Ball, collocata, quasi in un faccia a faccia, di fronte alla scultura bronzea di Donatello che raffigura Giuditta e Oloferne; in più la sala è essa stessa un gioiello del Rinascimento con gli affreschi del Ghirlandaio e la finta tappezzeria con i gigli d’oro in campo azzurro. Calco in gesso di un’opera di epoca romana, Gazing Ball è dunque una versione rivisitata del celebre Fauno Barberini al quale è stata aggiunta una sfera blu dalla superficie riflettente, in equilibrio precario sulla coscia del Fauno. Immagine affascinante e ipnotica per il contrasto tra statua e sfera nei colori e nei materiali, l’opera cerca un valore concettuale nell’affiancare la certezza della statuaria antica con la precarietà della sfera che in più specchiando ingloba indistintamente tutto ciò che ha intorno.

Con quell’estetica dal gusto pop e neo-barocco, Koons sembra comunque riflettere sul confronto tra equilibrio e instabilità, tra originale e copia, tra immagini classiche e simulacri post-moderni, per di più in un gioco divertito di citazioni e contrasti tra antico e contemporaneo.

Dario Nardella, Jeff Koons, Fabrizio Moretti, Sergio Risaliti
Dario Nardella, Jeff Koons, Fabrizio Moretti, Sergio Risaliti

Jeff Koons In Florence è una mostra ambiziosa che nasce col sostegno e la collaborazione di tante figure: presentata dal mecenate Fabrizio Moretti, promossa dal Comune di Firenze con la Biennale Internazionale di Antiquariato di Firenze, organizzata dall’Associazione Mus.e e curata da Sergio Risaliti, sarà in corso fino al 28 dicembre.

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