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J.K. Rowling: nuovo racconto ispirato ai popoli Nativi americani, ma i Navajos protestano

J.K. Rowling ha pubblicato la prima parte di “Storia della Magia in Nord America”: un racconto inedito che ripercorre la nascita della comunità magica delle streghe e dei maghi nel Nuovo Mondo, a partire dai popoli nativi americani fino ai processi alle streghe di Salem. Ma la cosa non è piaciuta ai diretti interessati: Twitter in queste ore è invaso dalle accuse, rivolte a J.K. Rowling da parte delle comunità dei Navajos, di appropriazione culturale e ridicolizzazione della loro religiosità. “Rowling ha inventato le sue storie di maghi utilizzando gli stessi stereotipi razzisti e diseducativi che J.M. Barrie utilizzò in Peter Pan”.
A cura di Federica D'Alfonso
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La scrittrice J. K. Rowling
La scrittrice J. K. Rowling

J.K. Rowling ha pubblicato su Pottermore.com, il sito web creato dalla scrittrice in persona, il primo di quattro scritti inediti dedicati alla Storia della Magia in Nord America. Il primo episodio è ambientato nel periodo a cavallo fra XIV e XVII secolo: l’autrice della saga di Harry Potter svela le origini della comunità magica in Nord America, spiegando la sua personale verità sui leggendari "Skinwalker", i maghi delle comunità native americane, e sulla loro magia senza bacchetta. L’operazione rientra in un preludio agli eventi del film in arrivo a novembre, "Animali Fantastici e Dove Trovarli": ambientata nella New York degli anni '20, la pellicola uscirà il prossimo 17 novembre 2016 come prequel della saga di Harry Potter. Ma il nuovo racconto, se da un lato è stato accolto con entusiasmo dai milioni di fan della scrittrice, dall'altro sta generando molte polemiche: soprattutto da parte della comunità dei Nativi americani, che hanno accusato la scrittrice di "appropriazione culturale", di essersi cioè impadronita della "tradizione vivente di un popolo di emarginati".

Nel testo in effetti Rowling fa riferimento ad alcune credenze appartenenti alla tradizione dei Nativi, in particolare ai Navajos: come quella degli "skinwalker", "yenaldooshi" per i Navajo. Considerati la personificazione del male, si tratta di esseri umani che hanno guadagnato poteri soprannaturali uccidendo un parente stretto. La creatura viaggia di notte, diffondendo miseria e profanando le reliquie sacre, ed è in generale una figura molto importante nella religiosità dei nativi. La Rowling ha utilizzato questa figura per costruire il suo racconto di magia ambientato in America:

La leggenda amerindiana degli "skinwalker", maghi o streghe malvagi capaci di trasformarsi a piacimento in animali, è basata sulla realtà. Intorno agli Animagi nativi si alimentò la leggenda che avessero sacrificato dei parenti stretti per ottenere il potere della trasformazione. In realtà, la maggioranza degli Animagi prendeva la forma di animali per sfuggire alle persecuzioni o per cacciare per conto della tribù. Queste voci denigratorie erano spesso messe in giro dai guaritori Amag, che a volte fingevano di avere poteri magici e temevano di essere smascherati. La comunità magica aborigena dell'America era particolarmente dotata in fatto di magia delle piante e degli animali, e le sue pozioni erano di una sofisticatezza molto superiore a quella europea. La differenza più ovvia tra la magia dei nativi americani e quella dei maghi europei era la mancanza di bacchette.

Le comunità Navajos hanno percepito la cosa come ridicolizzazione della propria cultura e della propria spiritualità. L'attivista Adrienne Keene ha ripreso la Rowling su Twitter, affermando che quello descritto non è il suo mondo. "È il nostro mondo (reale) dei nativi . Le storie Skinwalker hanno un contesto, delle radici, e la realtà". "Non si può pretendere di poter usare a proprio piacimento una tradizione vivente di un popolo emarginati. Questo è vero e proprio colonialismo, è appropriazione dell'altro".

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Il principale motivo di rabbia da parte dei nativi sta nel paragone che con il suo racconto la Rowling sembra instaurare fra la spiritualità e le religioni autoctone e le fantasie dei suoi maghetti. Per i Navajos queste sono credenze vive, ancora praticate e che vengono protette in modo tenace: Keene spiega il profondo malcontento nei confronti della vicenda, ricordando anche la dura lotta di ogni giorno per "entrare nel mondo contemporaneo ed essere visti come esseri umani", e per allontanarsi dagli stereotipi che li fanno sembrare una comunità di sciamani o di guerrieri selvaggi e violenti.

Lo scrittore Navajo Brian Young ha scritto su Twitter che il nuovo racconto di Rowling gli ha "spezzato il cuore":

J.K. Rowling, le mie convinzioni non sono fantasia. I miei antenati non sono sopravvissuti alla colonizzazione, e la nostra cultura non si può usare come ornamento di una favola.

Jae scrive : "Il tentativo di @jk_rowling è inaccettabile e irrispettoso, perché @jk_rowling ha basato le sue storie di maghi sugli stessi stereotipi razzisti e diseducativi che JM Barrie utilizzò in Peter Pan". J.K. Rowling sta pubblicando in queste ore il terzo episodio della Storia della Magia, ma da lei ancora nessun commento.

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