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Israele, censurato dipinto con nudo della ministra ultradestra

Ayelet Shaked, numero due dei conservatori di Tel Aviv, ritratta nuda da un giovane studente d’arte dello Shenkar College. La preside dell’istituto ha fatto coprire il volto della ministra, scatenando le polemiche.
A cura di Redazione Cultura
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Il ministro della Giustizia israeliano Ayelet Shaked
Il ministro della Giustizia israeliano Ayelet Shaked

Una scuola d'arte israeliana ha censurato il dipinto di uno studente dalla mostra di fine anno che raffigurava una donna nuda con il volto del ministro della giustizia israeliano Ayelet Shaked.

La copertura del dipinto dalle pareti dello Shenkar College of Engineering, Design and Arts, nei pressi di Tel Aviv, ha indotto il capo dipartimento della scuola d'arte multidisciplinare Larry Abramson a rassegnare le dimissioni, dopo che domenica scorsa il dipinto è stato rimosso dalla mostra degli studenti, giusto in tempo che l'esposizione dei progetti studenteschi fosse inaugurata.

In una lettera ai suoi studenti, come riporta il quotidiano "Haaretz", Abramson ha definito la copertura del dipinto del giovane pittore Yam Amrani "autocensura" e ha detto di credere nel "principio della tutela della libertà di espressione dei nostri studenti", in tal modo opponendosi alla decisione di censurare il dipinto.

Su ordine del rettore della scuola d'arte, il dipinto, che ha resistito appena un giorno sulle pareti della mostra con i lavori degli studenti, è stato coperto da una «X» nera per rendere irriconoscibile la ministra. Secondo Haaretz, il rettore dello Shenkar College, Yuli Tamir ha ordinato la rimozione del dipinto non per ragioni politiche, ma perché riteneva l'opera un'azione sessista rivolta a colpire una donna che è anche figura politica", ha detto Tamir, un ex ministro del governo laburista israeliano.

La ministra del governo israeliano, leader dei coloni che abita in un sobborgo elegante dalle parti dell’università di Tel Aviv, è vista dall'opposizione come il simbolo dell'ultradestra all'offensiva. Naftali Bennett, capo del suo partito, l'ha voluta come suo numero due perché come lui è convinta che i palestinesi non debbano avere uno Stato e propone l’annessione dei territori con autonomia limitata per gli arabi.

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