Insultò Giorgia Meloni, a processo Brian Molko, cantante dei Placebo che le diede della fascista

Brian Molko, cantante e frontman dei Placebo, andrà a processo nella causa che lo vede sotto inchiesta per le invettive che nel 2023 lanciò dal palco del Sonic Park di Stupinigi contro la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Il Ministero della Giustizia ha dato, infatti, il via libera per il processo che vedrà protagonista il cantante inglese che durante un concerto diede a Meloni della razzista e della fascista e nazista, fino a insultarla con un epiteto quale "pezza di m…." dedicandole proprio alla Presidente del Consiglio finendo poi con un "Per favore, siate nel qui e nell’ora, godetevelo. Perché questo esatto momento non accadrà mai più".
Le Forze dell'Ordine segnalarono quanto avvenuto sul palco e così Molko fu indagato per vilipendio e fu aperto un fascicolo da parte della Procura di Torino. L'articolo del codice penale che parla di Vilipendio della Repubblica, delle Istituzioni costituzionali e delle Forze armate dice che "chiunque pubblicamente vilipende la Repubblica, le Assemblee legislative o una di queste, ovvero il Governo o la Corte Costituzionale o l'Ordine giudiziario, è punito (con la multa da euro 1.000 a euro 5.000)". Le parole del cantante furono riprese da tanti cellulari che avrebbero immortalato quel momento, diventando testimonianza di un possibile reato.
Ma dopo l'apertura del fascicolo fu la stessa Giorgia Meloni che denunciò il cantante dei Placebo. Lo scorso anno, quindi, i pubblici ministeri si attivarono per notificare a Molko – che vive a Londra – l'avviso di conclusione delle indagini preliminari ma per concludere l'opera avevano bisogno dell'autorizzazione a procedere del ministero della Giustizia, necessaria per contestare il delitto di vilipendio delle istituzioni e adesso che ce l'hanno potranno decidere come muoversi: il reato in questione è a citazione diretta a giudizio.