Incontro con Manuel Bongiorni ovvero “Musica per bambini”
La rubrica che si inaugura con questa intervista si chiama "Talenti". "Talenti" si occuperà di raccontare alcune realtà produttive e artistiche, valide e innovative, accogliendo e promuovendo il loro lavoro, a dispetto (e alla faccia!) dei circuiti culturali e di mercato "ufficiali" che normalmente non gli offrono spazi o, magari per libera scelta degli stessi artisti, non li conoscono affatto. Il nostro talento della puntata zero è Manuel Bongiorni una delle voci più innovative e intelligenti del cantautorato italiano. Ma andiamo per gradi. La storia che mi ha portato a conoscere Musica per bambini, pseudonimo sotto il quale negli ultimi anni il nostro si è celato, è la storia di una crisi e di un triste lutto: quello della della discografia in Italia.
C'era un tempo felice in cui io, come tanti di voi, tenevo il mio punto di riferimento costante in un luogo accogliente e cordiale, nel quale passare le mie due o tre ore del primo pomeriggio con le orecchie aperte e vigili, orientate verso ogni nuova stupenda architettura sonora che il mondo, in quel preciso pomeriggio, aveva da propormi. Era il mio negozio di dischi di fiducia, a Napoli, davanti a Santa Chiara, con dietro al bancone il mio negoziante di fiducia, Maurizio Eneghes, uno che come entravi, con un'occhiata, ti faceva una radiografia talmente dettagliata dei tuoi gusti che in pochi minuti saresti andato via con il disco che volevi, che avresti sempre voluto o che non avresti mai comprato prima se Maurizio non ti avesse fatto comprendere che era indubbiamente perfetto per te! Da quando quello e tante altre migliaia di negozi di dischi in Italia hanno dovuto chiudere i battenti, la ferita più profonda per ogni appassionato di musica è stata la perdita definitiva di quel luogo di riferimento insostituibile, in cui c'era qualcuno, il tuo Maurizio, che ogni volta sapeva benissimo cosa le tue orecchie avrebbero masticato per i giorni e i mesi a venire!
E detto ciò, come mettere una pezza a questo incredibile vuoto cosmico? La mia risposta è giunta dopo un po' di disorientamento, ma è arrivata. Armato di mouse e pazienza mi sono messo a cercare in rete link alle etichette che avevo amato, molte delle quali non più in attività, ma che magari a loro volta linkavano altre etichette. E così facendo mi sono ricostruito una mappa mentale (e di ritrovata salute mentale) sempre aggiornata sulle produzioni che mi aggradano. Una delle etichette che ho subito apprezzato grazie al mio nuovo metodo è stata la Trovarobato, sorta dall'esperienza di autoproduzione e autopromozione dei validissimi Mariposa. Le linee editoriali di Trovarobato sono tre: l'etichetta tout court dedicata alla ricerca all'interno della forma canzone, la collana Parade, nata per dare cittadinanza a una serie di progetti difficilmente catalogabili ed infine Trovarobato Netlabel dedicata ai progetti d'insieme, le sperimentazioni ed il free download. Insomma, un discorso che solo un'etichetta di altissimo profilo e indipendente si poteva permettere di fare.
Tra le varie proposte presenti sul sito della Trovarobato, ultimamente sulla home page c'è in bella mostra un video strepitoso:
E siamo giunti, come vi ho anticipato, a parlare dei Musica per bambini, di Manuel Bongiorni, un appassionante progetto di contaminazione a cavallo tra musica, teatro e canzone d'autore. I temi trattati nelle sue composizioni, come si intuisce dal suo stesso titolo, traggono per lo più spunto dal mondo fiabesco, un universo che fa, però, da pretesto per una ricerca poetica e ludolinguistica ricca di virtuosismi, scioglilingua, filastrocche e giochi di parole di gran pregio. Mi è difficile accostare i Mxb a un filone cantautorale, perché il loro mi sembra piuttosto il risultato artistico di una formazione assai sui generis, personale e fantasiosa. Ci si può scorgere di tutto, da Alfred Jarry, alle eccellenze del rap nazionale, passando per una nemmeno tanto sottesa passione per l'alchimismo medievale e la cultura rinascimentale! Non è un caso che Manuel, piacentino, si sia occupato professionalmente per anni anche di infotainment legato alle attività del Castello di Gropparello in provincia di Piacenza, realizzando fantasiosi percorsi per bambini nel suggestivo castello medievale.
Bongiorni ha pubblicato 6 album di cui 5 come Musica per bambini: Nascondino coll'assassino (1998), Del Superuovo (2002), M__sica (2005), DioControDiavolo (ovvero La Girella del Guitto) (2008), DeiNuoviAnimali (2011) ed uno solo nel 2006 col suo vero nome anagrafico intitolato Storie per un Re, commissionato dal Parco delle Fiabe del Castello di Gropparello. La musica, ricchissima, quasi barocca, che accompagna i suoi testi, risentie di influssi molteplici e multiformi, dall'elettronica (con synth ben programmati, editing e postproduzione di gran pregio), al metal, non rinunciando mai agli immancabili riferimenti medievali, ma talvolta facendo incursione anche nella musica colta atonale. Encomiabile è l'iniziativa che da qualche mese a questa parte Musica per bambini ha deciso di portare avanti, scegliendo di caricare tutti i suoi brani in ascolto gratuito su questa pagina del suo sito . L'intera discografia, tranne gli ultimi due dischi (acquistabili a prezzi stracciati su ITunes), sono in free download.
Nella comprensione del progetto Mxb aspetto di primo piano è comunque la dimensione live, ricca di performance teatrali che incorniciano i brani, cantati su una base preregistrata, come a mettere di fronte allo spettatore la cover band del gruppo stesso. Cantanti, attori, mimi e giocolieri, fanno spesso incursione in questo coloratissimo mondo da favola rendendolo vario e imprevedibile.
MusicaPerBambini – Dei Nuovi Animali by MusicaPerBambini
DeiNuoviAnimali e Dio contro il Diavolo sono gli album meglio riusciti e prodotti. Il primo, del 2011, come racconta il suo acronimo, tratta di modificazioni genetiche, di DNA appunto, come quella della tartaruga sottopostasi al trapianto di ugola umana e perciò divenuta “Tartarugola“, quella di “GianTarlo“, un tarlo goloso di legno tramutato d in un coleottero, o di “Naso mutante”, metà bambino e metà naso. In Dio contro il Diavolo l'eterna e suprema lotta tra i due estremi è scatenada dal Fanciullo che trova la girella magica che predice il futuro. Girandola, evoca i profeti dei sette peccati, i quali raccontano tre parabole ciascuno (le 23 canzoni del disco).
Intervista a Manuel Bongiorni
Manuel è solito inondare della sua straripante ironia, oltre che i suoi brani, anche le interviste che gli vengono fatte. Le sue risposte chiariscono ancora di più la disposizione creativa e ironica con cui si approccia alla sua arte e ne costituiscono una naturale estensione. La nostra chiacchierata è stata particolarmente divertente e sarà utile a comprendere meglio il suo progetto. Perciò godetevi quest'intervista.
LI: Quale è stata la tua favola preferita da bambino e perché?
MB: I tre porcellini, perché ha influenzato molto la mia dieta.
LI: Quali sono stati i tuoi riferimenti letterari e poetici?
MB: Potrei citare Shakespeare, Majakowskij e Ungaretti. Tutti per danni. La mia poesia preferita da bimbo era “Pipa Nasòn!”.
LI: 3 cantautori che hai amato da ragazzo.
MB: Per fortuna nessuno. C'ha provato Michael Jackson, ma al tempo non era ancora abbastanza bianco per passare inosservato nel piacentino…
LI: 3 cantautori che ami attualmente.
MB: Italiani? Angelo Branduardi compone melodie bellissime, Fabrizio DeAndrè, mi ha insegnato la mia inferiorità morale rispetto a puttane e ubriaconi, ma il mio preferito è Battiato, perché rispetto al primo è stato anche innovativo e rispetto al secondo non ha generato un altro figlio cantante.
LI: 3 libri senza i quali non saresti stato Manuel Bongiorni.
MB: Sicuramente il registro dell'anagrafe. Altri due libri che hanno così tanto condizionato la mia identità è difficile trovarli. Però da piccolo mi piacquero moltissimo “Tre uomini in barca” e “Animal Farm”.
LI: 3 dischi per te irrinunciabili.
MB: L4, L5 e S1. Ma ultimamente ho rivalutato il tratto cervicale… Se parli di dischi extravertebrali, boh… non ce la faccio a dirne solo tre! Gli ultimi tre che ho ri-ascoltato dei miei superpreferiti sono “Nothingface” dei Voivod, “And Justice for All” dei Metallica e “Mr Bungle” dei MrBungle…
LI: Durante l'elaborazione di un testo quand'è che lo consideri finito, pronto per essere inciso?
MB: Il testo, continua a svilupparsi assieme alla musica e all'arrangiamento. Quindi lo considero finito assieme al brano. Cioè quando i vicini sfondano la porta.
LI: Nei tuoi live la componente teatrale è molto forte. Hai dichiarato che la tua ambizione è quella di portare il teatro nei luoghi in cui non ce lo si aspetterebbe, come i pub. Come mai consideri quest'aspetto "perturbante" così importante per la tua arte?
MB: Potremmo partire dall'aspetto decontestualizzante che ha una performance inattesa in un luogo abituato a un'interazione diversa. O focalizzarci sulla necessità di spostare la recitazione in un luogo pregno di socialità. La verità è che in teatro non c'hanno la birra.
LI: Chi cura le bellissime scenografie dei tuoi spettacoli?
MB: Il mio amico Diego Parenti a cui dopo la tua frase dovrò offrire una birra.
LI: Scriveresti/hai scritto mai canzoni per qualche altro cantante? Per chi le hai scritte o per chi ne scriveresti una e che titolo avrebbe?
MB: Ne ho scritta una l'anno scorso per Amy Winehouse e una quest'anno per Donna Summer. Purtroppo nessuno ne vuole una nuova… Mah, guarda, la scriverei per chi la vuole, anche se non è nobile…
LI: Se fossi tu il direttore artistico di Sanremo, quale sarebbe la conditio senza la quale non si verrebbe ammessi al tuo festival?
MB: Innanzi tutto non guarderei in faccia a nessuno, anche per solidarietà a Bocelli. Sicuramente metterei in primo piano i cantanti. Poi farei lo spettacolo al pianoterra, se non disturbano troppo di sopra. Poi darei un taglio a questi insopportabili favoritismi. Chiunque, basta che me la dia, potrà presentare un brano.
LI: Se potessi gestire il palinsesto di una rete Rai per un giorno cosa faresti trasmettere?
MB: Bellissima domanda. La mattina, quando i musicisti dormono, ne aprofitterei per far vedere il telegiornale. A mezzogiorno, un programma di cucina. Tedesca, però. Un minuto di micro-onde e cinquantanove di spogliarello. A pranzo, quando i musicisti si svegliano, ancora il telegiornale, ma con delle notizie false che li inducano al suicidio. Nel pomeriggio un programma di cinque ore sul te' delle cinque con collegamenti con tutti i paesi del Commonwealth in cui, in quel momento sono le cinque e una telecronaca dettagliata di tutte le fasi dell'infusione. La sera, quando i musicisti suonano, un documentario sulla trivellazione dei vulcani che ne copra il suono. Di notte, finalmente, il grande calcio. Lo darei ai musicisti.
LI: Riassumimi brevemente il concept degli ultimi tuoi 3 album.
MB: M__sica è una celebrazione della tecnologia nei suoi aspetti più magici. DioControDiavolo è una burla alchimistica e numerologica. DeiNuoviAnimali è una cronaca da un futuro molto colorato.
LI: Oltre al tuo indiscutibile talento musicale e autoriale, ti riconosci altri talenti che magari al grande pubblico generalmente possono sfuggire? Ho visto, ad esempio, che giochi a calcetto nel torneo delle etichette emiliane.
MB: Certo. Anche quet'anno ci siamo salvati per differenza reti. In squadra con me ci sono anche altri due collaboratori di MusicaPerBambini, Andrea Mansi e Diego Parenti, al quale, dopo questa domanda, dovrò offrire un'altra birra.
LI: Se non fossi nato Manuel cosa o chi saresti voluto essere?
MB: Beh, se fossi Diego Parenti, avrei già due birre pagate…
LI: Qual è stata la più grande innovazione del ‘900 a tuo parere?
MB: La televisione e l'aereoplano consentono di fare quello che un tempo si pensava magico: vedere a distanza in una sfera di cristallo e volare.
LI: Che frequentazione hai con la musica leggera di consumo?
MB: Mi piace (come direbbe Zuckerberg). C'è sempre da imparare (e da impalare, come direbbe Dracula). Chi le arrangia è sempre molto bravo. E' vero che musica e testi sono spesso banali e che vengono ormai prodotti in serie, ma lo stesso vale per la scena underground, dove ogni anno si lanciano insipidi cloni dei CCCP…
LI: E con quella colta?
MB: Dipende chi l'ha seminata.
LI: Quello di Tavola calda periodica è attualmente uno dei videoclip meglio realizzati in Italia. Chi ha filmato la regia?
MB: Se Diego Parenti vuole un'altra birra, se la paga coi suoi soldi. Comunque il video l'ha fatto lui!
LI: Continuerai ad indagare le possibilità della sperimentazione multimediale?
MB: Assolutamente sì: non possono rimanere senza un colpevole!
LI: Cosa pensi della questione Siae-diritto d'autore-Creative Commons?
MB: Una volta c'era un ricarico del diritto d'autore sul supporto, perché anche il supporto (vinile, nastro) aveva un costo. Ora che la musica può viaggiare anche senza supporto, grazie alle tecnologie digitali, non ha senso non lasciarle circolare liberamente. Certo, da produttore mi spiace non guadagnare, ma da fruitore mi sembra giusto non spendere. E poi la società deve imparare a reggere il passo delle innovazioni e smetterla di frignare.
LI: Hai qualche disco in lavorazione?
MB: Sto iniziando. Mi serve solo un'idea nuova per un concept, tipo un'orchestrina di cuori solitari o una paranoia su un grosso muro…
LI: Dove possiamo venire a sentirti prossimamente?
MB: Dipende dal vostro udito. Se volete farlo da molto vicino, siamo a Bologna il 15 giugno e a Vicenza il 17. Ma un tour più lungo partirà verso agosto.
LI: C'è un talento che a tua volta ti farebbe piacere promuovere?
MB: Qui lascio volentieri fare agli amici TrovaRobato e SferaCubica che vorrei salutare da qua. Ciao!
LI: Grazie mille.
MB: Grazie a te!