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In un Mantegna i sintomi del nanismo 80 anni prima della sua scoperta ufficiale

Nella “Camera deli Sposi” del Mantegna, al Palazzo Ducale di Mantova, spunta una malattia non ancora scoperta. Ad annunciarlo uno studio di antropologi italiani sulla rivista inglese “The Lancet Neurology”.
A cura di Redazione Cultura
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"La camera degli sposi" di Andrea Mantegna
"La camera degli sposi" di Andrea Mantegna

Grazie alla storia dell'arte, la storia della medicina oggi ha compiuto un passo in avanti. La figura femminile affetta da nanismo rappresentata al centro della "Camera degli Sposi" del Mantegna, infatti, ha consentito all'antropologa torinese Raffaella Bianucci di individuare la "Nf1", cioè la neurofibromatosi di tipo 1 di cui sarebbe affetta la donna ritratta dal grande artista del XV secolo italiano, qui sotto nel dettaglio:

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La rivista britannica "The Lancet Neurology" ha pubblicato una ricerca del Dipartimento di Scienze della Sanità Pubblica e Pediatriche dell’Università di Torino che identifica ne «La camera degli sposi» di Andrea Mantegna i sintomi di una malattia, la neurofibromatosi di tipo 1, più di 80 anni prima della sua scoperta scoperta ufficiale a opera del medico bolognese Ulisse Adrovandi.

Anche nota come malattia di Von Recklinghausen, la neurofibramosi è una patologia cutanea ereditaria, caratterizzata dalla predisposizione allo sviluppo di tumori benigni e maligni, stimata in un caso ogni 4-5 mila persone. Lo studio della Bianucci, dunque, insieme al suo staff ha identificato la prima rappresentazione pittorica di un caso, dipinto da Andrea Mantegna nella "Camera degli Sposi" tra il 1465 e il 1474 e ora conservato al Palazzo Ducale Mantova.

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