In Italia si spende 1 euro a studente per le biblioteche scolastiche: è davvero sufficiente?
1 euro e 13 centesimi: tale è l’ammontare dell’investimento medio che le biblioteche scolastiche italiane attuano oggi per incentivare la lettura degli studenti del nostro Paese. È questo il dato, allarmante, che emerge dall’ultima indagine dell’Associazione Italiana Editori che verrà presentata il 5 dicembre alla Fiera Più libri più liberi in programma fino a domenica 8 dicembre al Roma Convention Center La Nuvola. Una fotografia dura, che restituisce a distanza di anni una situazione tutt’altro che positiva o in crescita per lo stato della lettura nelle nostre scuole: poco più di un euro può bastare per rendere una biblioteca davvero funzionale?
1 euro a ragazzo per le biblioteche scolastiche
“Le biblioteche scolastiche continuano a essere un’emergenza nazionale”, si legge nel comunicato stampa diffuso dall’AIE per presentare l’ultima indagine realizzata in collaborazione con il MIUR, il Centro per il Libro e la Lettura (CEPELL) e l’Associazione Italiana Biblioteche (AIB). Un’indagine che arriva a ben otto anni di distanza dall’ultima rilevazione effettuata nel 2011: comparando i dati emerge come, nonostante le iniziative di incentivazione dell’educazione alla lettura, il lavoro costante di associazioni di settore e i ripetuti inviti a “crescere ancora” fatti agli istituti scolastici dal ministero, la situazione non sia affatto migliorata.
Si registra, anzi, un calo negli investimenti destinati alle biblioteche scolastiche italiane: un calo minimo, ma significativo in termini di impatto culturale, che negli ultimi otto anni ha fatto diminuire di circa 40 centesimi di euro l’investimento medio per studente. Cifra importante, se si pensa che nel 2011 la situazione era già drammatica: si è passati, evidenzia l’indagine AIE, da 1,56 a 1,13 euro spesi per riportare la lettura al centro degli interessi dei ragazzi italiani. Parallelamente cala anche il numero di scuole che possiede una biblioteca, con un 85% a fronte dell’89% del 2011. E questo, solo relativamente alle scuole che hanno risposto alla chiamata dell’AIE: solo 7 mila e 700.
Molti istituti scolastici hanno indicato iniziative di promozione come #ioleggoperché che dal 19 al 27 ottobre scorso hanno portato migliaia di libri in più nelle sale delle loro biblioteche: una crescita pari al 45%, che però evidentemente non è sufficiente a ricalibrare la precaria situazione delle scuole in materia di lettura. I numeri diffusi dall’AIE sono, per l’appunto, numeri: resterebbe da capire come nel pratico questo euro e poco più speso per ogni ragazzo, impatti effettivamente sulla fruizione delle biblioteche, sul loro potenziamento e accessibilità, e sulla loro effettiva capacità di essere uno dei nodi centrali dell’istruzione. Ma al momento, dati alla mano, viene semplicemente da chiedersi: è davvero sufficiente?
Libri, biblioteche ed editoria: l’AIE a Più libri più liberi
Le risposte a questa e a tante altre domande circa la situazione delle biblioteche, della lettura e delle politiche a sostegno del settore editoriale, rappresenteranno gran parte del ricchissimo programma di Più libri più liberi di Roma: dal 4 all'8 dicembre la Fiera nazionale della piccola e media editoria prevede numerose occasioni di discussione con ricercatori, editori, giornalisti ed esperti del settore per restituire un quadro quanto più chiaro possibile della situazione italiana ed europea.
Oltre all'appuntamento del 5 dicembre con AIE per parlare delle biblioteche scolastiche (incontro che si terrà presso la Sala Aldus a partire dalle 10:30), nella stessa giornata e in quella del 7 si discuterà anche del più generale rapporto dell’istruzione europea con la lettura, e di come, nell'era del digitale e dei nuovi media, “misurare” l’importanza dei libri e della lettura nella vita dei più giovani.