In giro per il mondo con i Momix For Ever
Nel 1980 prendeva piede il fenomeno planetario dei Momix, compagnia polifunzionale in crescita esponenziale sin dalle primissime battute italiane. Proprio nel Belpaese, infatti, Moses Pendleton mosse i primi passi verso un successo senza limiti, in ogni dove ed in ogni tempo. Fino al trentacinquesimo anniversario di questo fortunatissimo 2015, scritto, musicato e coreografato con un pazzesco collage dei grandi successi di sempre, sapientemente intervallati con alcuni pezzi inediti del geniale Moses Pendleton. Momix For Ever, in questi giorni al Teatro Alfieri di Torino, è il perfetto filo conduttore della storia di questo ensemble, unico nel suo genere, capace di stare in scena con ombre e luci, materiali e corpi, suoni e silenzi. Tutto tipico del made in Momix, acclamato in tutto il mondo per l'incredibile eclettismo nel rappresentare tutto ed il contrario di tutto. Basti citare in velocissima successione i titoli Momix Classics, Passion, Baseball, Bothanica, Alchemy, Sun Flower Moon e Remix, spettacolo pensato per il trentennale della compagnia. Evidentemente a Moses Pendleton piacciono gli anniversari così da reinventarsi un nuovo collage, anche per un comprensibile risparmio di energie, così da rigirare il mondo in lungo e largo per una serie indicibile di standing ovation. Pur constatando un lieve ma graduale inspessimento delle trovate geniali della prima maniera di Moses Pendleton, riconosciuto comunque nel panorama para-coreutico quale un istrione di immensa abilità artistica, illusionistica e commerciale.
Moses Pendleton ed il mangime per i bovini
Ai trentacinque anni dei Momix corrispondono i sessantasei del loro fondatore, quell'istrionico guru Moses Pendleton, nato a Lyndonville nello stato USA del Vermont. Ex campione di sci, laureato in Letteratura inglese, appassionato di fotografia, danzatore e coreografo, Moses Pendleton è uno di quei predestinati di cui si scrive tanto eppure, nella sua quotidianità, si rifugia volentieri in un bicchiere di buon Chianti per un'amabile chiacchierata. Chianti che la dice lunga sull'amore dell'artista per l'Italia, più volte dichiarato e confermato dai natali milanesi dei Momix. Eppure i Momix sono i secondogeniti del nostro genio poiché, già una decina di anni prima, aveva girato e sconvolto il mondo degli anni Settanta con la prima creatura del Pilobolus Dance Theatre , seppur in copaternità con Jonathan Wolken. Proprio questa convivenza sarà stata frustrante per un geniaccio folle quale Moses Pendleton così da indurlo, nell'arco di pochi ricchissimi anni, ad inventarsi un progetto tutto suo e figlio della propria esclusiva fantasia. Noi siamo qui però a raccontare la storia meno patinata del fenomeno di Moses Pendleton, arcinoto per le coreografie rappresentate più volte nei cinque continenti, così da smascherarne i vizi e le virtù meno folgoranti. Come ad esempio le sue origini in una fattoria per l'allevamento del bestiame da latte dove il piccolo Moses è nato e cresciuto, fino a chiamare successivamente la sua creatura più preziosa, ovviamente i Momix, con il nome di un mangime per bovini! Oppure ricordare o sorprendere delle capacità coreografiche e culturali di nicchia di Moses Pendleton, chiamato frequentemente in causa a coreografare in contesti ben differenti dai palcoscenici del Pilobolus o dei Momix stessi. Si citano a proposito la partecipazione da interprete e coreografo per L'Integrale Erik Satie al Teatro dell'Opera di Parigi nel 1979, la rappresentazione della Kovancina di Modest Petrovic Mussorgskij al Teatro Alla Scala di Milano, la coreografia di Pulcinella di Igor Strawinsky per il Ballet de Nancy del 1985 fino alla coreografia della Carmen di Lina Wertmuller per il Teatro di Monaco di Baviera nel 1993. Senza dimenticare l'andirivieni sui palchi meno blasonati dei teatri d'opera, appannaggio invece delle pop star quali White Lion, Zucchero Fornaciari, Cathy Dennis o delle coreografie della Batdance per il film d'azione Batman sulle musiche di Prince, tanto per restare in tema di eclettismo. Eclettismo quale rappresentazione artistica estrema, a servizio di sé e degli altri che, a quanto pare, sono in parecchi milioni sparsi qua e là per il pianeta. A questo punto non ci resta che accodarci agli altri augurando buon compleanno a Moses Pendleton al grido di Momix For Ever, di nome e di fatto!