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In Francia il Ministro degli Interni ha censurato un libro per ragazzi con una legge del 49: “È pornografico”

Un libro uscito a settembre 2022 è stato vietato ai minori di 18 anni dal Ministro degli Interni che si è avvalso di una legge del 1949 sulla pornografia e in Francia si parla di censura.
A cura di Francesco Raiola
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A sx ilMinistro degli Interni; a dx la copertina del libro censurato.
A sx ilMinistro degli Interni; a dx la copertina del libro censurato.

Da qualche giorno in Francia è scoppiata una polemica letteraria: il Ministro degli Interni Gérald Darmanin ha vietato ai minori di 18 anni il libro per ragazzi "Bien trop petit" di Manu Causse (pubblicato dalla casa editrice Thierry Magnier) perché considerato pornografico. Il Ministero, come ha raccontato per primo Actualitté, si è basato su una legge del 1949 per chiedere il ritiro del libro pubblicato lo scorso settembre, quasi un anno fa, perché l'art.2 della legge prevede che "le pubblicazioni destinate ai giovani non devono contenere alcun contenuto di carattere pornografico" e permette al Ministro di emettere "uno o più provvedimenti di interdizione nei confronti di un'opera che contenga tale pericolo".

Perché il Ministro ha censurato il libro

Il motivo, si legge sempre nella disposizione è che "l'opera ‘Bien trop petit‘ di Manu Causse, chiaramente destinata ai giovani, racchiude, attraverso il racconto di una finzione immaginata dal protagonista – in particolare alle pagine 61 e 62, 85 e 86, da 90 a 94, da 105 a 108 , e da 158 a 160 – la compiaciuta descrizione di molte scene di sesso molto esplicite" e per questo "È vietato proporre, cedere o vendere ai minori la pubblicazione intitolata ‘Bien trop petit' di Manu Causse pubblicata dalla casa editrice Thierry Magnier". Una decisione che ha scatenato una discussione nel mondo letterario e non solo francese sulla censura di un libro: "Da un lato, il Ministro parla di pornografia; dall'altro lato, l'editore Thierry Magnier e lo scrittore definiscono l'opera ‘una via progressista verso l'apprendimento della sessualità adulta'" come scrive Morgan Palmas nella sua newsletter letteraria (Booksletter), portando l'attenzione su questa polemica.

Di cosa parla Bien trop petit

Il libro fa parte di una collana che tratta temi di sesso indirizzati, però, a un pubblico adolescente e nello specifico, il libro in questione è presentato così dall'editore: "Grégoire è sul punto di non lasciare mai più la sua stanza. Qualsiasi cosa, piuttosto che tornare al liceo dove un compagno di spogliatoio si prendeva gioco delle dimensioni del suo sesso. L'adolescente ora è convinto: la sua vita è finita, finirà solo – e probabilmente vergine. Si immerge nell'unico piacere che gli resta: la scrittura. Max Egrogire e Chloé Rembrandt, i suoi personaggi di fanfiction, gli fanno dimenticare la sua angoscia. Ma le loro avventure immaginarie attirano l'attenzione. Attraverso una strana corrispondenza che si intesse poi, Grégoire scoprirà che desiderio e piacere sono forse meno legati alla sua anatomia di quanto pensasse…".

Cosa ne pensa lo scrittore Causse

Insomma, si parla di sesso, e ci sono anche scene esplicite, ma è sempre tutto pensato per un pubblico di adolescenti, come ha spiegato lo stesso scrittore in un'intervista a Le Figaro in cui si lamenta anche di come ci siano libri più violenti – come la saga delle 50 sfumature – che sono diventati di culto: "Non mi aspettavo una simile polemica. Certo, ci sono delle parti molto esplicite sul sesso in Bien trop petit, con pastiche del porno degli anni '80 di quelli che potevo leggere quando avevo 15 anni. Ma il decreto ministeriale rimane molto sorprendente. Colpisce le scene iniziali del libro, che contengono passaggi che possono evocare scuse per la cultura dello stupro. Invece, appunto, ci abbiamo lavorato molto con i redattori di Thierry Magnier, perché non prendano questa direzione, anzi. Quando il protagonista Grégoire esprime le sue fantasie infantili, un altro personaggio interviene per sfidare queste idee. La censura del mio libro è quindi tanto brutale quanto contraddittoria"

La difesa dell'editore

In una nota è lo stesso editore a dirsi sorpreso: "Scoprire che Bien trop petit di Manu Causse è stato bandito dalla vendita ai minorenni in quanto avrebbe rappresentato ‘un pericolo' per loro è stato un vero shock per il nostro team. Perché questa decisione calpesta sia lo scopo di un autore di talento, sia l'ambizione di una raccolta, L'Ardeur, che riteniamo essenziale. E sono arrivati ​​pochi messaggi di sostegno, poi centinaia. Professionisti del libro e dell'educazione, autori, bibliotecari, librai, lettori… Le vostre parole, la vostra indignazione e il vostro sostegno ci supportano. Ci sentiamo compresi, incoraggiati a continuare il nostro lavoro, con i nostri cari autori, e in nome di una letteratura per ragazzi orgogliosa e impegnata".

La difesa da parte dell'Associazione bibliotecari di Francia

L'Associazione bibliotecari di Francia, per esempio è intervenuta spiegando che "la collezione L'ARDEUR, destinata agli adolescenti sopra i 15 anni, affronta un periodo cruciale nella vita e nell'intimità degli adolescenti. Astenersi dall'affrontare queste domande attraverso la letteratura significa rinunciare a questa autoriflessione grazie all'immaginazione. Qui diamo il nostro pieno sostegno alle edizioni Thierry Magnier che sono state, per diversi anni, un riferimento essenziale per i bibliotecari, e rimaniamo attenti a garantire che le biblioteche rimangano uno spazio di libertà e di espressioni diverse". Il Sindacato Nazionale dell'Editoria, invece ha chiesto di rivedere la legge: "Il Sindacato Nazionale dell'Editoria (SNE) ricorda il suo fermo attaccamento ai principi della libertà di creazione e pubblicazione, nel rispetto delle disposizioni di legge a tutela dei minori. Preso atto del decreto del 17 luglio 2023 che vieta la vendita ai minori dell'opera di Manu Causse Troppo piccolo edito dalle Éditions Thierry Magnier, adottato in ottemperanza alla legge del 16 luglio 1949 rivista nel 2011, l'END chiede che abbia effettuato un valutazione del sistema di tutela dei minori istituito dalla presente legge. L'END mette in discussione la coerenza e l'efficacia delle regole definite quasi 75 anni fa, quando non esistevano i principali vettori attuali di esposizione dei minori ai contenuti coperti dalla legge".

Parlare di sesso nei libri per ragazzi

Sempre a Le Figaro, lo scrittore ha spiegato quale dovrebbe essere, per lui, l'obiettivo della letteratura per ragazzi, soprattutto quando approccia un tema come quello della sessualità: "C'è sempre stata questa ansia per il passaggio all'età adulta, così come una forma di apprensione del proprio corpo e di quello degli altri – dice Causse – . Per un adolescente, questo è un momento difficile. Il lavoro della letteratura per l'infanzia è anche quello di aprire la parola su questi argomenti. Se una legge ci impedisce di citare nei nostri libri scene di sesso, volte a infrangere tabù su temi legati alla sessualità, il nostro lavoro si complica molto. Ma quando si parla di sessualità nella letteratura per l'infanzia, l'obiettivo è preparare il giovane o riparare la sua immaginazione. Lo scopo del gioco non è descrivere semplicemente la sessualità ma metterla in discussione, per infrangere certe norme che noi adulti abbiamo saputo assimilare in passato".

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