In Cina dei graffiti vecchi di 500 anni predicono i futuri cambiamenti climatici
Un team internazionale di ricercatori, tra i quali gli scienziati dell'Università di Cambridge, hanno scoperto una serie di graffiti risalenti ad epoche diverse sulle pareti di una grotta situata nella Cina centrale: le iscrizioni descrivono i periodi di lunga siccità a cui la regione è spesso stata soggetta nei secoli, fornendo anche importanti indicazioni sui cambiamenti nella società dovuti a questi fenomeni naturali. È documentato infatti che i periodi di siccità che si sono succeduti in Cina centrale dal 1890 hanno portato a gravi carestie e all'instabilità sociale, come il feroce conflitto avvenuto tra il governo e la popolazione civile nel 1900. Non solo: andando ancora indietro di molti secoli, le iscrizioni rinvenute confermano che un lungo e grave periodo di siccità, verificatosi nel XVI secolo, ha portato una fame talmente grave e diffusa da causare varie esperienze di cannibalismo.
Le iscrizioni sono state rinvenute sulle pareti delle grotte di Dayu, nelle montagne Qinling della Cina centrale, e hanno dato la possibilità di studiare l'impatto di ben sette cicli di siccità tra il 1520 e il 1920. Il clima nella zona intorno alla grotta è caratterizzato da frequenti monsoni estivi, dunque circa il 70 per cento di pioggia dell'anno cade durante solo un paio di mesi. Il ritardo o la brevità di una pioggia può avere un impatto importante e molto grave sull'ecosistema della regione. Le popolazioni locali erano ben consapevoli di questo, come dimostrano le iscrizioni: hanno visitato la grotta almeno 70 volte tra il 1520 e il 1920, per cercare un po' d'acqua fra le cavità rocciose umide della pietra, o per pregare per la pioggia. Un luogo di culto dunque, non soltanto un rifugio dalle calamità naturali. Le loro iscrizioni documentano sette siccità principali, la prima nel 1528 e l'ultima nel 1894. In un graffito risalente al 1528 si legge:
Nel 7° anno del periodo dell'imperatore Jiajing, dinastia Ming. Gui Jiang e Jiang Sishan sono venuti nella città di Da'an per trovare il drago del lago delle grotte di Dayu.
E ancora, nel 1891:
Il 24 maggio, 17° anno del periodo dell'imperatore Guangxu, dinastia Qing, il sindaco locale, Huaizong Zhu ha portato più di 200 persone nella grotta per prendere l'acqua. Un indovino di nome Zhenrong Ran ha pregato per la pioggia durante la cerimonia.
Gli studiosi hanno analizzato non solo le iscrizioni, ma anche la grotta nella quale sono state trovate. I cambiamenti climatici hanno destabilizzato molte culture, come ha affermato Sebastian Breitenbach, uno dei membri del gruppo di ricerca. Dunque, le grotte di Dayu sono un reperto importante per indagare la storia di questa civiltà così affascinante e non ancora del tutto conosciuta: "Negli ultimi dieci anni i documenti trovati in grotte e laghi hanno dimostrato un possibile legame tra il cambiamento climatico e la scomparsa di diverse dinastie cinesi durante gli ultimi 1800 anni, come le dinastie Tang, Yuan e Ming".
Le informazioni contenute nelle iscrizioni, combinate con una dettagliata analisi chimica delle stalagmiti nella caverna, dipingono dunque un quadro interessante di come le società sono colpite, e cambiate, dalle siccità: è la prima volta in assoluto che è stato possibile effettuare un confronto in contemporanea di materiali archeologici e geologici insieme. I risultati, pubblicati sulla rivista Scientific Reports, ipotizzano anche le possibili precipitazioni che si avranno nella regione in un prossimo futuro, sottolineando così l'importanza di attuare strategie per affrontare la grave emergenza delle siccità, in un mondo dove le risorse vanno sempre più esaurendosi.
Sulla base di questi risultati, i ricercatori hanno costruito una proiezione delle future precipitazioni nella regione. Questo forse, il risultato più importante: il loro modello, in base all'ultima grande siccità verificatasi nel 1990, suggerirebbe un'altra siccità alla fine degli anni 2030. "Con testimonianze storiche dirette, i nostri risultati suggeriscono che eventi modesti come le siccità, ad intervalli regolari, possono causare gravi crisi sociali" scrivono i ricercatori, aggiungendo "che in futuro le precipitazioni nella Cina centrale potrebbe essere al di sotto della media degli ultimi 500 anni. Qinling Mountain è la zona di ricarica principale di due grandi progetti di trasferimento di acqua, ed è anche l'habitat di molte specie in via di estinzione: dunque la ricerca si colloca in un progetto molto più ampio ed importante per esplorare una strategia operativa per il calo delle precipitazioni e il contenimento delle conseguenze della siccità".