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In cammino da Roma a Brindisi: una mostra fotografica sull’Appia ritrovata

Al Museo Archeologico dell’antica Capua fa tappa la mostra fotografica che racconta la prima grande via europea da Roma a Brindisi, percorsa a piedi nell’estate 2015 da Paolo Rumiz e compagni. Un viaggio di 611 chilometri, 29 giorni di cammino e circa un milione di passi per riconnettere il Sud al resto del mondo.
A cura di Redazione Cultura
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@Società Geografica Italiana - Fondo Migliorini
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Fa tappa in Campania la mostra fotografica, documentaria e multimediale dal titolo “L’Appia ritrovata. In cammino da Roma a Brindisi”, una mostra che riscopre e racconta  il percorso della prima grande via europea, da Roma a Brindisi, percorsa a piedi nell'estate 2015 da Paolo Rumiz, Riccardo Carnovalini, Alessandro Scillitani e Irene Zambon.

Inaugurata a Roma nell’Auditorium, la mostra è ospitata nel Museo Archeologico dell’antica Capua dal 17 dicembre 2016 al 25 marzo 2017, rievocando la prima tappa del percorso della Regina viarum. La via consolare fu il tramite per diffondere i principi della civiltà romana, lo strumento che fisicamente collegò il “centro del Potere” con i luoghi strategici della penisola. Appio Claudio nei cinque anni della sua censura tracciò la via da Roma a Capua per 132 miglia.

L'Appia, strada di eserciti e di cultura

L’Appia fu la linea lungo la quale marciò il temuto esercito romano, ma anche la via della condivisione, degli scambi culturali, dei traffici. La triste strada lungo la quale giungevano a Capua gli schiavi e i gladiatori, dove i 6.000 compagni di Spartaco vennero crocifissi atrocemente e simbolicamente esposti a mo’ di monito. Il selciato calcato da Paolo di Tarso e dai primi apostoli che, con la loro testimonianza, segneranno la fine dei culti pagani e delle religioni misteriche.

Un ulteriore invito a visitare la mostra è offerto  da una selezione di iscrizioni, rilievi e sculture provenienti dalla città. Tra questi spicca la statua del Trittolemo, l’eroe ateniese che dispenserà il dono dell’agricoltura all’umanità, unico esemplare a tutto tondo finora noto, a  simboleggiare la straordinaria fertilità dell’Ager Campanus.

La mostra fotografica sul cammino di Paolo Rumiz e compagni

@Riccardo Carnovalini
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Paolo Rumiz e compagni hanno intrapreso il loro viaggio – conclusosi il 13 giugno 2015 dopo 611 chilometri, 29 giorni di cammino e circa un milione di passi – con l'idea di tracciare finalmente il percorso integrale della madre di tutte le vie, dimenticata in secoli di dilapidazione, incuria e ignoranza. L’Appia. Ora sono essi stessi a raccontare un’avventura che definiscono "magnifica e terribile, terrena e visionaria, vissuta attraverso meraviglie ma anche devastazioni, sbattendo talvolta il naso contro l’indifferenza di un Paese cinico e prono ai poteri forti, ma capace di grandi slanci ospitali e di straordinari atti di resistenza “partigiana” contro lo sfacelo".

"È compito di ciascuno di noi, come cittadini, – spiegano – restituire alla Res Publica questo bene scandalosamente abbandonato, ma ancora capace – dopo ventitré secoli – di riconnettere il Sud al resto del Paese e di indicare all’Italia il suo ruolo mediterraneo. Appia è anche un marchio, un “brand” di formidabile richiamo internazionale. Un portale di meraviglie nascoste decisamente più vario e di gran lunga più antico del Cammino di Santiago.

La mostra ci accompagna sui Colli Albani, sotto i Monti Lepini con le fortezze preromane sugli strapiombi, lungo i boscosi Ausoni che hanno dato all'Italia il nome antico e ai piedi dei cavernosi Aurunci dalle spettacolari fioriture a picco sul mare. Ci guida nella Campania Felix, sui monti del Lupo e del Picchio e gli altri della costellazione sannitica, nell'Italia dimenticata degli Osci, degli Enotri e degli Japigi fino all'Apulia della grande sete.

Le fotografie di Riccardo Carnovalini, il reportage di Antonio Politano

@Società Geografica Italiana - Tavola PeutIngeriana
@Società Geografica Italiana – Tavola PeutIngeriana

La mostra consente di rivivere questa affascinante riscoperta attraverso le fotografie di Riccardo Carnovalini integrate da un reportage di Antonio Politano realizzato per il National Geographic Italia e da istantanee estratte dai filmati "on the road" di Alessandro Scillitani. Nel percorso espositivo, curato da Irene Zambon, con testi e didascalie di Paolo Rumiz, anche  alcune immagini dei viaggi di Luigi Ottani sui confini dei migranti e dei sopralluoghi di Sante Cutecchia sulla Regina Viarum, oltre ai filmati di Alessandro Scillitani e le musiche e le installazioni audio di Alfredo Lacosegliaz. Completano il percorso un apparato cartografico curato da Riccardo Carnovalini e Cesare Tarabocchia e il materiale documentario conservato negli Archivi della Soprintendenza Speciale per il  Colosseo, il Museo Nazionale Romano e l'Area Archeologica di Roma  – Capo di Bove e della Società Geografica Italiana, come fotografie, cartoline d'epoca, mappe antiche e moderne.

Info sulla mostra

Museo Archeologico dell'Antica Capua, Santa Maria Capua Vetere- Via Roberto d'Angio', 48

Tel. 0823.844206 – sar-cam.smariacapua@beniculturali.it

Date: 17 dicembre 2016  -25 marzo 2017

Orario: ore 9.00 – 19.30 (ultimo ingresso: ore 18.30), lunedì chiuso

Ingresso  alla mostra gratuito

Visite guidate alle ore 12 a partire dal 7 gennaio ogni sabato e domenica

prenotazioni a info@lenuvole.com oppure 081 2395653

Ingresso al Museo, Anfiteatro e Mitreo € 2,50

ALL'INAUGURAZIONE, SABATO 17 DICEMBRE 2016, ALLE ORE 10.30, INSIEME A PAOLO RUMIZ  E AI CURATORI,  INTERVERRANNO:

on. Antimo  Cesaro, Sottosegretario di Stato del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo

Anna Imponente, direttore del Polo museale della Campania

Rosanna Romano, direttore generale per le politiche sociali e culturali della Regione Campania

Francesca Maciocia, direttore generale della Scabec Spa

Antonio Mirra, sindaco di Santa Maria Capua Vetere

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