In alcune scuole australiane stop ai termini “ragazzi” e “ragazze” per essere più inclusivi
Il Dipartimento dell'Istruzione del Territorio del Nord, in Australia, nelle scorse settimane, aveva presentato un piano per una maggiore inclusione dei bambini nelle scuole. L'iniziativa si concentra sull'abolizione della distinzione binaria "ragazzi" e "ragazze" nelle scuole, che sarebbe partita dal registro linguistico da dover utilizzare per gli insegnanti. Nella bozza, si incoraggiano anche gli studenti a usare docce e servizi igienici del genere in cui si identificano. La proposta include anche delle linee guida sul sesso e sull'adozione di nuove tecniche di inserimento per coloro che stessero affrontando la transizione.
La proposta da parte del dipartimento dell'istruzione
Il piano, elaborato dal dipartimento dell'istruzione del Territorio del Nord, è stato commentato anche dalla Ministra dell'istruzione dei territori Lauren Moss, che ha affermato che il progetto è ancora in fase di revisione. L'obiettivo dell'iniziativa, oltre a rendere più inclusivo e meno traumatizzante il percorso relativo alla scoperta del proprio genere, si concentra sull'utilizzo dello sport come moto d'inclusione, soprattutto per i giovani atleti che stanno affrontando una transizione. Stando al documento presentato i professori potrebbero evitare l'uso di quelle parole sostituendole con vocaboli come "‘students’, ‘class’, ‘crew’, ‘everyone’, people’ or ‘year X’ che sono più inclusivi", si legge nella bozza.
La destra si oppone al provvedimento
Il progetto non sembra aver trovato tutti d'accordo, come Mark Latham, membro del Consiglio legislativo del Nuovo Galles del Sud dal 2019 e appartenente al partito di destra One Nation, che ha criticato ferocemente l'iniziativa. Come ha dichiarato al Daily Mail Australia: "L'inclusione dei bambini transgender nelle scuole è andata troppo oltre. Le ragazze potrebbero essere ferite se affrontassero un ragazzo trans che è così più grande e più forte, l'equivalente di un Jared Waerea-Hargreaves (rugbista) di 15 anni che corre contro di loro. È un'assurdità, una sciocchezza. I ragazzi sanno di essere ragazzi e le ragazze capiscono di essere delle ragazze, cosa c'è di sbagliato in questo?". Il parlamentare si è spinto fino alla provocazione: "Dove sono le prove che questi ragazzi trans siano delle vittime?".
Le parole del ministro dell'Istruzione
Sulla situazione è tornata anche Moss, che spiega: "Penso che sia davvero importante creare ambienti accoglienti e inclusivi per tutti gli studenti, inclusi i nostri studenti LGBTQI+. Sappiamo che spesso questi studenti sono giovani e bambini che sperimentano maggiori danni o maggiore isolamento, un maggior livello di bullismo, e dobbiamo assicurarci di lavorare insieme come comunità scolastica per supportare tutti i nostri studenti e assicurati che si sentano tutti benvenuti".