Imperia inaugura Museo di Arte contemporanea con opere di Fontana e Manzoni
Sabato 6 febbraio è stato inaugurato il Museo d'Arte Contemporanea di Imperia presso la sede espositiva destinata alla collezione dell'architetto genovese Lino Invernizzi, donata dalla moglie Maria Teresa Danè al Comune di Imperia, che valorizza il comune come importante centro nel panorama culturale nazionale ed estero. Così la cultura diviene una grande risorsa per il territorio.
Lo storico dell'arte Fulvio Cervini dell'Università di Firenze ha sottolineato l'importanza della collaborazione culturale tra il privato e il pubblico finalizzata in questo caso a rendere fruibile alla comunità opere di incommensurabile prestigio. In presenza di Adolfo Sista, delegato della Sovrintendenza dei Beni Culturali della provincia di Imperia e di Daniela Lauria, la curatrice della mostra, ha illustrato la preziosa collezione, il cui valore è stimato intorno ai due milioni e mezzo di euro.
Una collezione straordinaria di opere, un vero e proprio viaggio attraverso l'arte contemporanea. Presente un omaggio agli anni '30 e gli anni '60 con opere come il "Cavallo e Cavaliere" di Marino Marini del 1940, icona della mostra, e l'olio su tela G.D.4 del 1966 di Victor Vasarely.
Del maestro Lucio Fontana si possono ammirare i celebri oli su tela "Attese, Concetto Spaziale" del 1963 e 1665, affianco ai ‘tagli' "Achrome" di Piero Manzoni, espressioni tra le più irriverenti del Novecento. A seguire ancora opere come "Struttura numero 731" del 1963 e "Blu call", "Ascolto" e "Sempreverde" di Piero Dorazio per il quale l'arte è fortemente connessa ai mass media e al cinema.
Presente in collezione con "Composizione" del 1953 Attanasio Soldati, pittore che nel 1932 si confronta con il cubismo e nelle cui opere si avvertono nitidamente le tracce dei maestri del Bauhaus. Per l'artista gli anni dal 50 al 53 sono densi di riconoscimenti ed affermazioni in campo nazionale ed internazionale, ma sono segnati dalla comparsa di una grave malattia che lo costrinse ad un lungo soggiorno ad Arma di Taggia, presso la famiglia Ghirindelli, dove nacquero le sue ultime opere prima della scomparsa.
Ed ancora Otto Hofmann, allievo di Klee e Kandinskij, che negli anni '70 si ritirò a Pompeiana dove produsse dipinti, disegni, oggetti di porcellana e ceramica e opere di grafica, fu soldato tedesco sul fronte russo periodo nel quale essere un astrattista significava fare arte alternativa quindi politica.
Josef Albert, artista della Bauhaus è presente con gli oli su tela "Gentle venture" e "Blu mirage", ha collaborato con il pittore di Bordighera Enzo Maiolino attento paesaggista del ponente ligure passato all'astrattismo negli anni '60. Anche Ennio Morlotti arrivò a Bordighera, lo stesso luogo dove Claude Monet aveva fissato l'essenza del paesaggio in continua mutazione, il pittore era amico di Francesco Biamonti e le soffuse atmosfere dello scrittore scivolarono sulle tele del pittore.
Non possono mancare i pittori comaschi degli anni '30 Mario Radice e Manlio Rho e il fiorentino Alberto Magnelli avanguardie dell'astrattismo europeo guidato da Kandinskij, che fece di Portofino fonte di ispirazione per le sue opere. Gli anni '60 furono uno dei periodi artistici più fecondi e vivaci del novecento, molte le opere di questa "età dell'oro" italiana che si espresse non solo nell'arte visiva, ma in parallelo e in relazione in molti altri campi.
Molti degli artisti della collezione conobbero la Liguria dove crearono una comunità intellettuale di pittori scrittori e poeti che cambiarono le sorti del ‘900. Una vasta collezione di opere incredibili destinate agli esperti come al grande pubblico a cui sarà destinato un fitto calendario di visite, incontri e approfondimenti. Il MACI sarà visitabile il giovedì dalle 16 alle 19, il sabato dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 16 alle 19, la domenica dalle 9.30 alle 12.30.