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Imparare la filosofia con Harry Potter: “Una saga per liberarsi dall’ossessione per la perfezione”

Maura Gancitano e Andrea Colamedici, fondatori di TLON raccontano in un podcast arrivato alla seconda edizione la filosofia dentro Harry Potter.
A cura di Francesco Raiola
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La ricerca della filosofia nella cultura pop contemporanea è quasi diventata una sorta di genere a sé. È interessante analizzare alcuni dei maggiori fenomeni culturali con un occhio più attento alla filosofia e addentrandoci nella questione è difficile pensare a fenomeni popolari più pervasivi di Harry Potter. E proprio alla saga del maghetto e dei suoi amici, è dedicato "La Filosofia di Harry Potter", un Podcast di Audible, arrivato alla seconda edizione, in cui i filosofi Maura Gancitano e Andrea Colamedici, fondatori di TLON, raccontano il pensiero filosofico che sottostà nel mondo di Harry Potter trasformando l’opera in un vero e proprio manuale di scoperta di sé. Abbiamo chiesto agli autori come sia nata questa idea e cosa hanno imparato da una delle saghe fantasy contemporanee più famose al mondo.

Come nasce la vostra passione per Harry Potter?

Abbiamo sviluppato la passione per la saga in modi diversi: Maura ha letto i libri appena usciti, Andrea solo qualche anno dopo, anche grazie alla passione sviluppata dai nostri figli. Gli audiolibri di Harry Potter, letti da Francesco Pannofino, sono diventati negli ultimi anni dei compagni di viaggio e hanno tessuto il nostro lessico famigliare, quindi è stato inevitabile riflettere sui simboli e i temi della saga. In genere, quando si parla di narrativa per ragazzi e ragazze, si pensa a storie di formazione che hanno poco da dire alle persone adulte: spesso, al contrario, queste narrazioni hanno un valore altissimo. Quella di Harry Potter, in particolare, è una saga in grado di accompagnare nel percorso di crescita e fioritura, o un luogo a cui tornare – anche da adulti – nei momenti di confusione e di difficoltà, o anche semplicemente per immergersi in un’atmosfera magica.

Quando avete capito che potevate strutturare un racconto filosofico della saga?

Abbiamo iniziato a fare riferimento alla filosofia di Harry Potter in un libro di qualche anno fa, Lezioni di meraviglia (2017), e poi a parlarne nelle conferenze, e ci siamo accorti che molte persone come noi percepivano la presenza di molte idee filosofiche nella storia. Insieme a Audible nel 2019 abbiamo allora iniziato a progettare un vero e proprio percorso, anche per avvicinare chi non aveva letto e ascoltato la saga per via dell’idea che fosse solo una storia per le generazioni giovani. Abbiamo quindi pensato a una prima stagione dedicata ai singoli volumi, e poi una seconda ai singoli temi. I commenti alla prima stagione ci hanno dato molto entusiasmo, perché hanno parlato sia agli appassionati sia ai neofiti. Preparare questo podcast ha permesso anche a noi di scoprire e mettere in relazione vicende, temi e idee filosofiche che non avevamo previsto.

Amore, amicizia, potere, femminismo, discriminazioni: cosa c’è di filosofico in Harry Potter e che rapporto c’è con l’attualità?

La saga di Harry Potter è piena di riferimenti alla storia della magia, a varie tradizioni mitologiche, ai bestiari medievali sugli animali fantastici, ma è anche intessuta di etica e politica. Il mondo magico è descritto come un ambiente tutt’altro che pacifico, ma pieno di opacità, in cui coesistono visioni diverse del potere, della giustizia e delle relazioni umane. Harry Potter e i suoi amici compiono un percorso di scoperta e disillusione, imparano a riconoscere le intenzioni che muovono le altre persone e, soprattutto, costruiscono la propria etica, scelgono i propri valori.

Quanto di tutto ciò è comprensibile anche a ragazzi che forse si stanno appena approcciando alla materia?

La storia di Harry Potter può essere molto utile per avvicinarsi alla filosofia e anche per insegnarla a un pubblico giovane, quindi può essere di aiuto anche in ambito scolastico. In effetti, anche prima del podcast molto insegnanti hanno costruito dei percorsi a partire dalla saga, perché ci sono davvero molte vicende che possono servire per sollevare delle domande (sulla giustizia, sul bene e il male, sui legami familiari, sull’idea di abitare, sui conflitti) e quindi anche essere propedeutici allo studio della filosofia.

Quali sono state le regole – anche per facilitare la comprensione – che vi siete dati quando avete deciso di analizzare filosoficamente la saga?

Abbiamo scelto di non dare niente per scontato, né la conoscenza filosofica né quella della saga. Abbiamo suggerito spesso l’ascolto degli audiolibri – prima del podcast o parallelamente – per verificare la profondità della storia, insieme all’approfondimento di alcuni testi filosofici classici. In sostanza, abbiamo provato a rendere il podcast un percorso godibile, ma anche uno strumento di avvicinamento sia alla saga di Harry Potter, sia ad alcuni percorsi filosofici a cui ascoltatori e ascoltatrici potessero aver voglia di approfondire.

Qual è l’insegnamento principale che secondo voi si trae dalla saga?

L’insegnamento si può racchiudere in una frase che Albus Silente dice a Harry Potter: “Sono le scelte che facciamo, Harry, che dimostrano quel che siamo veramente, molto più delle nostre capacità”. La saga invita a liberarsi dall’ossessione verso il talento e la perfezione, ma invita a fare attenzione alle scelte che si compiono e alle ragioni per cui si compiono, accettando contemporaneamente l’idea che non esiste una scelta perfetta né giusta in senso assoluto.

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