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Immaginate la Divina Commedia in un ‘supermercato’: è la poesia performativa di Magnason

Il poeta islandese Andri Snær Magnason stravolge ogni canone poetico e colloca la Divina Commedia in un supermercato. Fra gioco e provocazione, il messaggio è inequivocabile: “E se nell’era del consumismo anche la poesia fosse merce”?
A cura di Silvia Buffo
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    Nella raccolta "Bonus", il poeta islandese Andri Snær Magnason sovverte tutte le regole della poesia contemporanea, rendendola ‘performativa', ludica e provocatoria come fosse un gioco. "I miei versi sono merce come il pane", dichiara lo scrittore che vede protagonista il suo libro anche nella versione italiana, edita dalla casa editrice Nottetempo. Irriverente e anticonformista paragonata a un'ideale di poesia alta e solenne, derivante dall'eredità antologica dei grandi autori. Niente di tutto questo, canoni e modelli sono completamente deformati in Magnason. E il punto di partenza è proprio l'archetipo della poesia: Dante Alighieri.

Pensiamo ad esempio alla Divina Commedia, e collochiamola in un supermercato

Non sense post-contemporaneo? Una buona dose di assurdo? Sottile piacere nel deturpare la più perfetta delle strutture letterarie? O semplicemente ancora una volta estro poetico? Un viaggio mitologico attraverso un supermercato, nell'opera di Magnason il paradiso dantesco si colloca ineditamente in un reparto frutta, la macelleria è all'Inferno, mentre il Purgatorio è fatto di detergenti che lavano via i peccati della società consumistica. Le poesie di “Bonus” sono cominciate come un gioco, tutto ha avuto inizio dalla soddisfazione di una bella copertina e da un’idea dell'eccentrico autore Andri Snær Magnason: rompere tutte le regole della poesia, vendere sul mercato e trattare le poesie come prodotti consumistici.

"Come sarebbe stato un libro di poesie se lo avesse scritto Andy Warhol?"

Inevitabilmente per lo scrittore, che si colloca nell'ambiante artistico dei cosiddetti ‘poeti underground‘, non sono mancati i riferimenti pop, sia per il trionfo della provocazione sia per la riflessione sul consumismo onnisciente. La raccolta vede protagonista l'evoluzione della poesia in un'ottica capitalista: i versi si mercificano in un libro pubblicato dai supermercati Bonus e venduto alla cassa a un prezzo eternamente scontato. Gioco e al tempo stesso provocazione nella raccolta del poeta islandese, per la prima volta data alle stampe nel '96 e poi incrementata via via nel corso degli anni.

Le poesie di “Bonus” sono una possibile risposta alla crisi della poesia in Islanda

"Bonus" è descritta dall'autore come la più grande catena di supermercati in Islanda. Ha un logo accattivante: un sorridente maialino rosa in campo giallo, e molti islandesi pensano che dovrebbe addirittura diventare la bandiera nazionale. Le poesie di “Bonus” sono una possibile ma provocatoria risposta alla crisi della poesia in Islanda: da una parte i media dichiaravano la morte della poesia, il fatto che i libri di poesia non si vendevano o non venivano letti, dall’altra gli stessi poeti si lamentavano del mercato e del consumismo. Ecco uno tra i brani più emblematici della raccolta:

 Avevo appena traslocato. Squattrinato e affamato, corsi al supermercato Bónus ma lo trovai un po’ vuoto. Il negozio era pieno di testi e messaggi, ma non c’erano storie, non c’era poesia. Chiusi gli occhi e le orecchie, cercando rimedio a tanta desolazione. E mi resi conto che questo mercato era disposto secondo la struttura della Divina Commedia. Il Paradiso era là, nel reparto frutta e verdura, l’Inferno nel reparto macelleria e il Purgatorio in quello dei prodotti per le pulizie. Notai che c’erano succhi Bónus, coca Bónus e prosciutto Bónus e mi dissi: poiché la poesia accompagna da sempre il nostro paese, occorre anche una poesia Bónus. In tempo di crisi, i letterati scrivono realismo sociale e, in campagna, romanticismo; oggi dobbiamo scrivere realismo capitalista. La poesia deve essere al servizio del mercato. Chiunque abbia terminato la scolarità obbligatoria deve essere in grado di comprenderla. Deve essere breve. Deve stimolare la crescita economica e promuovere il consumo, non deve necessariamente avere un titolo, salvo a favore di una compagnia multinazionale.

Andri Snær Magnason è nato a Reykjavík nel 1973; scrive romanzi, drammi, canzoni. Ha pubblicato questo libro di successo nel 1996; nel 2003 ne è apparsa la seconda edizione aumentata e nel 2011 la terza, che presenta ora. In Italia ha pubblicato il romanzo per ragazzi Il pianeta blu (Fabbri 2002).

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