Il violinista africano che ispirò Beethoven ma fu cancellato dalla storia
La Sonata per pianoforte e violino in la maggiore n. 9, di Ludwig van Beethoven, nota come Sonata a Kreutzer (titolo del celebre romanzo di Tolstoj) era stata ispirata da un musicista di origini africane: il suo nome era George Polgreen Bridgetower. Di lui oggi gli specialisti conoscono molte cose, purtroppo molto meno è noto al pubblico più vasto perché Bridgetower, come tanti artisti di colore nel corso del tempo, è stato "cancellato" da chi la storia la scrive.
In questo oblio un bel po' di responsabilità ce l'ha avuta lo stesso Beethoven, che prima dedicò la sua famosa Sonata a questo musicista da poco arrivato a Vienna dal padre africano e madre polacca, poi la rinnegò, esattamente come fece con la Sinfonia n.3 dedicata a Napoleone. Con la piccola differenza che mentre Napoleone è rimasto nella storia, il povero violinista "mulatto" è finito nell'oscurità della storia.
Dotato di grande talento, pare che Bridgetower abbia esordito come musicista alla tenera età di 7 anni, nel 1786, in Germania. Di sicuro si esibì tre anni dopo a Parigi, nel 1789, dove fu presentato come un "giovane negro delle colonie". Qui eseguì un concerto per violino di Giornovichi nella serie di spicco Concert Spirituel a Parigi nel 1789. Le recensioni apparse sui giornali francesi, influenzate da un profondo razzismo di base, considerando l'epoca, glorificarono in ogni caso il suo talento "tanto genuino quanto precoce" da considerare come "una delle migliori risposte che si possono dare ai filosofi che desiderano privare quelli della sua nazione e del suo colore la facoltà di distinguersi nelle arti".
Successivamente, in Inghilterra, fece scalpore, trainato dalla volontà di suo padre Frederick di farne un fenomeno. E in parte ci riuscì, gestendo molto abilmente la carriera del figlio. Finché le cose cambiarono, per il comportamento autodistruttivo di Frederick. Poco si sa degli ultimi anni di Bridgetower; a un certo punto sembra che abbia smesso di esibirsi, guadagnandosi da vivere come insegnante di pianoforte a Roma e Parigi.
Bridgetower morì il 29 febbraio 1860, in una casa in una piccola strada secondaria nel sud di Londra; fu sepolto al Kensal Green Cemetery. Il certificato di morte lo identifica come un "gentiluomo". A quel punto Beethoven non c'era più da 32 anni.
Non è noto se Bridgetower abbia mai suonato di nuovo la Sonata "Kreutzer" o se fosse in contatto con Beethoven dopo la loro rottura. Tutto quello che sappiamo è che il 24 maggio 1803, due brillanti artisti hanno abbagliato una folla con il loro virtuosismo acuto. Uno di loro è entrato nella storia.