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Il turismo internazionale in Italia non c’è più: “Persi 23 miliardi dall’estero”

Secondo i dati forniti da Enit il turismo internazionale in Italia calerà del 55% nel 2020, con una perdita stimata intorno ai 23 miliardi di euro. Da Nord a Sud del nostro Paese, le immagini della città d’arte e delle località estive deserte raccontano una crisi economica che è già sociale con la perdita di migliaia di posti di lavoro stagionali.
A cura di Redazione Cultura
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Il turismo è in crisi dopo la pandemia da Covid-19 raccontato dalle immagini delle città d'arte deserte, che anche per la Fase 2 e 3 restano a secco di turisti internazionali. Hai voglia a parlare di turismo di prossimità, di italiani che viaggiano in Italia, il problema c'è ed è enorme. Perché senza turismo straniero i numeri degli anni scorsi sono e restano irraggiungibili. Secondo l'Enit, nel 2020 il turismo in Italia soffrirà di una crisi profonda e, secondo le previsioni, si tornerà ai valori precedenti solo nel 2023. Motivo per cui il ministro Dario Franceschini sta pensando di correre ai ripari, annunciando: "Stiamo lavorando a un provvedimento per garantire sgravi contributivi per chi riaprirà gli alberghi togliendo i dipendenti dalla cassa integrazione". Il ministro dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo ha dunque in mente un incentivo a tempo sugli oneri contributivi per chi deciderà di ripartire presto, malgrado una stagione turistica che non promette affatto bene.

La città d'arte vuote dopo la riapertura

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Il settore turistico, in Italia, rappresenta il 13% del Pil, e quest’anno – prevede sempre Enit – perderà profitti pari a oltre 20 miliardi di euro, forse 23, per quanto riguarda gli arrivi dall’estero, che vanno ad aggiungersi ai 46 miliardi persi provenienti dal turismo interno. Le città d'arte, come racconta oggi un reportage di Repubblica, sono in crisi nera: Firenze sotto di 900 mila pernottamenti, a Venezia hotel occupati solo a metà, i voli dall’estero crollati del 91%. La stima dell’Enit è che nel 2020 i visitatori non italiani scenderanno del 55%.

Turismo in crisi: al tracollo nel Sud Italia

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La crisi turistica racconta anche del colpo inferto all'economia del Meridione, che deve buona parte della sua ricchezza degli ultimi anni all'esplosione di presenze straniere che di norma, con la bella stagione, affollano le coste e le spiagge del Sud. Località come la costiera amalfitana e penisola sorrentina in Campania e Taormina in Sicilia raccontano di un vero e proprio tracollo. Lo scorso 20 giugno c'è stato un flash mob dei lavoratori stagionali del comparto turistico proprio nella località siciliana. La protesta organizzata dalla Fisascat Cisl di Messina a Taormina ha inteso così sollecitare un intervento "non più rinviabile" di sostegno per questo comparto al Governo regionale e al Governo nazionale.

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