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Il teatro diventa un’installazione multimediale con la voce di Servillo

Giovedì 21 luglio, tra i faldoni dell’Archivio storico del Banco di Napoli, si potrà ascoltare la voce di Toni Servillo che recita un testo dello scomparso Antonio Neiwiller per l’installazione “Moltitudini” del fotografo Antonio Biasiucci.
A cura di Redazione Cultura
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Toni Servillo
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Giovedì 21 luglio, tra i faldoni dell'Archivio storico del Banco di Napoli, nella città partenopea, si potrà ascoltare la voce di Toni Servillo che recita testi di Antonio Neiwiller, l'artista scomparso nel 1993 a cui il protagonista de "La grande bellezza" era legato per averci fondato assieme una delle compagnie storiche della nostra scena contemporanea, Teatri Uniti.

A fare da sfondo a questa speciale performance, l’installazione multimediale "Moltitudini" di uno dei grandi fotografi italiani, Antonio Biasiucci, che a Neiwiller era legato da amicizia fraterna, inaugurata lo scorso maggio nell’ambito delle iniziative de IlCartastorie. L'occasione è particolarmente significativa, perché per la prima volta Napoli rende omaggio al drammaturgo e regista teatrale che con i suoi testi ha segnato nel profondo un'intera generazione di teatranti.

Nel corso dell’apertura straordinaria nell’Archivio storico del Banco di Napoli, che si terrà giovedì dalle ore 18 alle 21, all’interno della sala dell’installazione "Moltitudini" si potrà ascoltare la voce di Toni Servillo che recita il testo “Per un teatro clandestino” di Neiwiller, registrata all’interno della sala che ospita l’installazione.

In questo modo, l'opera di Biasiucci diviene così un’“opera viva” in cui parole, musica e teatro si intrecciano con l’arte contemporanea: una relazione che ha da sempre contraddistinto sia il lavoro di Teatri Uniti che l’opera di Neiwiller e il percorso artistico di Biasiucci, il quale ha affermato: “Ho imparato a fare fotografia a teatro partecipando ai laboratori di Neiwiller , regista di teatro. Quando devo realizzare un’installazione, mi porto dietro quell’esperienza: nell’osservare un luogo mi chiedo cosa è veramente importante per me collocare in quello spazio”.

Un'immagine tratta da "Moltitudini" di Antonio Biasiucci
Un'immagine tratta da "Moltitudini" di Antonio Biasiucci
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