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Il Teatro di San Carlo di Napoli festeggia il suo fondatore e sovrano Carlo III di Borbone

Il 4 novembre del 1737 andò in scena il primo spettacolo al Massimo napoletano voluto da Carlo III di Borbone, nato proprio trecento anni fa. Come nella prima rappresentazione di allora, anche stavolta i prossimi 4 e 5 novembre andrà in scena “Achille in Sciro” di Pietro Metastasio e musiche di Domenico Sarro.
A cura di Massimiliano Craus
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Carlo III di Borbone
Carlo III di Borbone

Venerdì 4 novembre il Teatro di San Carlo celebra un importante anniversario: i duecentosettantanove anni dalla propria fondazione, avvenuta il 4 novembre del 1737, giorno di San Carlo e onomastico del sovrano Carlo III di Borbone, di cui ricorrono quest’anno i trecento anni dalla nascita. Il regnante volle la costruzione del teatro all’interno di Palazzo Reale, e fin da subito desiderò che fosse tra i più belli al mondo, così da suscitare l’ammirazione di tutti i sovrani d’Europa. E così, accanto a Piazza del Plebiscito, sorge il tempio lirico italiano, con una data di nascita che anticipa di quarantuno anni la Scala di Milano e di cinquantacinque la Fenice di Venezia. Il progetto fu affidato all'architetto Giovanni Antonio Medrano, Colonnello Brigadiere spagnolo di stanza a Napoli, e ad Angelo Carasale, già direttore del San Bartolomeo, il quale completò la "real fabrica" in circa otto mesi con una spesa di 75 mila ducati. Il disegno di Medrano prevedeva una sala lunga 28,6 metri e larga 22,5 metri, con 184 palchi, compresi quelli di proscenio, disposti in sei ordini, più un palco reale capace di ospitare dieci persone, per un totale di 1379 posti. L'inaugurazione, avvenuta la sera del 4 novembre, giorno onomastico del sovrano, sfoggiò proprio l'Achille in Sciro" di questi giorni, con libretto di  Pietro Metastasio e musica di Domenico Sarro, due balli per intermezzo creati ad hoc da Gaetano Grossatesta e le scene di Pietro Righini. Come da tradizione settecentesca, il protagonista Achille fu interpretato da una donna, Vittoria Tesi detta "la Moretta", con accanto la prima donna soprano Anna Peruzzi, detta "la Parrucchierina", ed il tenore Angelo Amorevoli.

Il Teatro di San Carlo torna a servizio del suo sovrano Carlo III di Borbone

Il Teatro di San Carlo di Napoli oggi
Il Teatro di San Carlo di Napoli oggi

Eh sì, stavolta è il teatro che si rimette in gioco per festeggiare il proprio fondatore e sovrano. Carlo III era un re illuminato e volle per sé e per la sua città un meraviglioso teatro. E così fu. Oggi il Teatro di San Carlo resta oggettivamente il più bel teatro al mondo ed i trecento anni di Carlo III di Borbone non potevano che essere festeggiati con il suo "Achille in Sciro", dramma in musica in tre atti che lui stesso poté vedere di persona dal suo palco reale. La soprintendente del Massimo Rosanna Purchia ha così sintetizzato la portata dell'evento.

Era per il Teatro di San Carlo un dovere ricordare Carlo III di Borbone per ringraziarlo di aver donato a Napoli il teatro più bello al mondo, un luogo che ancora oggi è in grado di stupire e suscitare meraviglia in tutti coloro che vi entrano, e da tutto il mondo arrivano per applaudirne gli spettacoli. Queste celebrazioni offrono inoltre l’opportunità di collaborare con altre istituzioni cittadine, che a Carlo III devono la loro fortuna o la loro esistenza, e ancora di poter costruire un ponte con istituzioni internazionali, quali ad esempio La Real Academia de Bellas Artes de San Fernando. Tutta Napoli, le regge limitrofe, gran parte della Campania, devono a Carlo III quelle rivoluzioni urbanistiche, normative, che il sovrano illuminato attuò, rendendo, all’epoca, questa parte di Italia tra le più importanti e attive di tutta Europa.

La firma della drammaturgia e della regia dell'opera di Pietro Metastasio e Domenico Sarro è di Filippo Zigante, la direzione d'orchestra è affidata a Alessandro De Marchi mentre la revisione critica e gli inserti musicali sono di Ivano Caiazza. Nel cast vocale Enrico Iviglia sarà Licomede, Sonia Prina sarà invece Achille, Deidamia avrà la voce di Raffaella MilanesiFrancesco Marsiglia interpreterà Ulisse, Lucia Cirillo sarà Teagene e Francesca Lombardi Mazzulli Arcade. Il supporto alla comprensione narrativa per il pubblico sarà garantito dal personaggio di Nearco che avrà il volto e la voce di Mariano Rigillo. Lo stesso Filippo Zigante, drammaturgo e regista di questo "Achille in Sciro", ci spiega il suo protagonista Ulisse al cospetto dell'Achille padrone del titolo in tre atti.

"Achille in Sciro"
"Achille in Sciro"

La messa in scena è essenziale, in essa i personaggi non compiono, ma evocano l'azione, stimolando la fantasia dello spettatore con il supporto anche di proiezioni e momenti coreografici. Il vero protagonista non è Achille, cui l'opera si intitola, né tantomeno Deidamia. Ulisse, determinato e lucido nelle sue azioni, oltre che degno per l'acutezza della sua mente di varcare indenne il lungo spazio temporale e di ben collocarsi nel secolo dei Lumi, ne è il vero protagonista, il personaggio chiave dell'opera. Gli altri personaggi sono rinchiusi nello schema che il destino ha loro assegnato tutti sono sovrastati dalla figura di Ulisse che in questa circostanza, come nelle altre della tradizione omerica, con la ragione domina gli eventi.

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