Il nuovo enigma della Gioconda: scoperta un’anfora dipinta ai lati del ritratto
La Gioconda resta ancora oggi una delle opere più enigmatiche dipinte da Leonardo da Vinci. Negli anni, numerosissime sono state le ipotesi succedutesi riguardo la simbologia nascosta dietro il volto della Monna Lisa, la sua identità e le vicende artistiche e personali dello stesso Leonardo. In un unico quadro sembrano concentrarsi tutti i misteri della storia dell’arte, e in questi giorni uno studioso ha aggiunto al già lunghissimo elenco di domande un ulteriore dettaglio: la presenza, ai lati del dipinto, di un curioso oggetto.
Osservando l’opera Paolo Militone ha individuato un piccolo particolare: due piccole immagini scure poste ai lati della Monna Lisa, più o meno all'altezza delle spalle, che ad un primo sguardo sembrerebbero le basi di due colonne. Lo studioso ha subito recuperato una stampa della Gioconda, e l’ha arrotolata su se stessa facendo in questo modo combaciare il lato sinistro dell’immagine con quello destro: ne è emersa una figura completa, che raffigurerebbe un oggetto ben preciso.
Un cofanetto o un ostensorio, sostiene Militone, o addirittura il volto stesso dell’artista: “nascosto” nel dipinto ci sarebbe un altro simbolo lasciato da Leonardo, questa volta davvero inusuale. Il significato di tale dettaglio è ancora sconosciuto, e lo stesso studioso non ha ancora fornito un’interpretazione precisa circa la presenza di un oggetto così particolare all'interno del ritratto della Monna Lisa.
L'ipotesi riapre un’altra importante questione circa la composizione dell’opera: rintracciando la presenza di un oggetto posto ai lati della tela lo studioso ha suggerito che Leonardo abbia dipinto il quadro avvolgendolo intorno ad un supporto circolare, e non su una superficie piana. In questo modo si spiegherebbe l’apparente continuità fra i due lati opposti del dipinto.
In realtà, a ben guardare, il dettaglio scoperto da Militone non sembrerebbe nient'altro che la base di una colonna di legno che incorniciava la figura della Gioconda: già in passato alcuni studiosi avevano ipotizzato che il dipinto fosse stato in qualche modo “tagliato” o addirittura “segato” a metà, dividendo in due una composizione che all'inizio doveva risultare circolare. Il Louvre ha già analizzato l’opera nel 2004 escludendo l’ipotesi di modificazioni di questo genere, rese difficili peraltro dal particolare supporto scelto da Leonardo: una tavola di legno di pioppo. Resta comunque da chiarire la natura del nuovo particolare emerso, che riapre nuovamente il dibattito intorno al celebre capolavoro leonardesco.