Il Museo Egizio di Torino come il Louvre di Parigi: “Presto una scuola per la ricerca artistica”
Torino come Parigi per quanto riguarda la formazione degli aspiranti esperti di arte. È questo il sogno di Christian Greco, direttore del Museo Egizio della città della Mole, il più importante del mondo per dimensioni e collezione, secondo solo a quello del Cairo: dare vita ad una scuola, al pari della famosa École du Louvre, in cui i giovani possano formarsi dalla laurea al dottorato, proseguendo magari proprio all'interno del museo il loro percorso lavorativo. D'altronde, questo è sempre stato l'obiettivo della nuova direzione del Museo, al timone dal 2014, condiviso anche dalla Presidente della Fondazione del Museo, Evelina Christillin: "Sotto la guida di Greco il Museo ha avuto una spinta enorme verso quella che è la sua missione principale che, oltre al successo di pubblico, è fare ricerca, anche grazie a collaborazioni internazionali con i principali musei e università del mondo".
Negli ultimi anni il Museo Egizio sta vivendo un nuovo percorso, anche grazie ai finanziamenti della politica di coesione europea: organizza summer school e dottorati di ricerca, si occupa di istruire e di formare nuove classi di ricercatori, di archeologi e anche di restauratori. "Vedere tanti giovani che oggi lavorano qui, che possono finalmente fare un mestiere secondo quello che hanno studiato e non devono emigrare, per me è la cosa più importante. Ogni giorno posso così guardare la bellezza che mi circonda", ha sottolineato Christillin. L'obiettivo, dunque, è quello di ricreare anche in Italia ciò che vi è già a Parigi, dove si trova l'École du Louvre: fondata nel 1882, la scuola è un ente indipendente affiliato al Ministero della Cultura francese ed è famosa per avere formato la maggior parte dei curatori e direttori dei musei d'oltremanica, grazie ai suoi programmi di laurea, master e dottorato, dedicati alla ricerca e all'inserimento professionale nel mondo dell'arte.
La strada è ancora lunga, ma la meta da raggiungere è chiara. "Se partiamo dal concetto che ci dobbiamo prendere cura del patrimonio culturale, per prima cosa lo dobbiamo conoscere, quindi la ricerca scientifica al centro – ha concluso Greco -. Senza la conoscenza non possiamo intraprendere nessuna attività di conservazione e promozione. Il Museo Egizio domani sarà un grande centro di formazione, il luogo in cui chiunque abbia interesse per l'Antico Egitto possa trovare accoglienza. Il mio sogno è di poter creare una scuola in cui potersi formare dalla laurea al dottorato e poi, perché no, continuare a lavorare da noi, come a Parigi".