video suggerito
video suggerito

Il museo della lingua italiana si farà, è polemica. Tomaso Montanari: “Mance elettorali”

A Firenze due progetti, il Museo della Lingua italiana e la Loggia Isozaki agli Uffici, saranno finanziati dal piano degli undici cantieri culturali promossi dal MiBact. Per lo storico dell’arte Tomaso Montanari si tratta di “mance, mentre la biblioteca nazionale muore”. Al contrario esulta il sindaco Nardella: “La cultura è la chiave di rinascita dopo la crisi del Covid.”
A cura di Redazione Cultura
400 CONDIVISIONI
Un ritratto di Dante Alighieri, simbolo della lingua italiana
Un ritratto di Dante Alighieri, simbolo della lingua italiana

L'Italia avrà il suo Museo della Lingua. A Firenze. A deciderlo il MiBact, che l'altro ieri ha comunicato attraverso il ministro Dario Franceschini di aver inserito l'istituzione museale richiesta anche dall'Accademia della Crusca tra gli undici cantieri culturali finanziati in tutto il Paese con un pacchetto complessivo di 103 milioni di euro. Di questi 4,5 finiranno nel capoluogo toscano per la realizzazione del museo (beneficiaria anche di un altro corposo finanziamento per la loggia Isozaki agli Uffizi) che dovrà tutelare e promuovere la nostra lingua nel mondo, attraendo quei turisti internazionali che al Ministero per i beni e le attività culturali tornino quanto prima nelle nostre città d'arte in grave sofferenza dopo l'emergenza sanitaria da Coronavirus. Questo progetto sarà realizzato alla vigilia delle celebrazioni dei 700 anni della morte di Dante e la sede potrebbe essere nel chiostro di Santa Maria Novella dove c'era la ex scuola marescialli dei carabinieri.

Fino a poche ore fa, il plauso per l'iniziativa è stato unanime. Tra i più soddisfatti della scelta del ministro, il sindaco di Firenze, Dario Nardella, che considera il progetto "segno indelebile del tributo di gratitudine del Paese e della città di Firenze a Dante Alighieri" e un luogo "rivolto anzitutto ai giovani e alle scuole, oltre che ai milioni di visitatori che avranno una ragione in più per tornare presto nella nostra città".

Non tutti però, in queste ore, sembrano convinti dalla scelta ministeriale di investire risorse ingenti su nuovi progetti, tra cui quello della lingua italiana. Tra le voci contrarie più autorevole, infatti, c'è lo storico dell'arte Tomaso Montanari che oggi dalle colonne del Fatto Quotidiano bolla ironicamente come "ideona" la scelta di creare dal nulla un museo della lingua italiana, definendo gli undici cantieri culturali di Franceschini un piano di laute "mance" elettorali per sindaci e amministrazioni vicine, tra cui proprio quella fiorentina. Mentre su Twitter, a proposito della Loggia Isozaki agli Uffizi, sempre lo storico dell'arte ieri aveva scritto scagliandosi contro il progetto della loggia agli Uffizi: "Mentre a Firenze la biblioteca nazionale muore si gettano soldi pubblici per un progetto che già quando nacque, 20 anni fa, era una patetica imitazione della Pyramide del Louvre. Mance pre-elettorali a una giunta di una città che avrebbe bisogno di tutt’altro. Povera Firenze mia".

400 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views