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Il Museo del Louvre potrebbe restituire i reperti archeologici all’Italia entro il 2023

Potrebbero tornare entro pochi mesi i reperti archeologici che l’Italia ha chiesto al Louvre di restituire.
A cura di Redazione Cultura
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Museo del Louvre (LaPresse)
Museo del Louvre (LaPresse)

L'inchiesta di Le Monde sui reperti archeologici che il Museo del Louvre dovrebbe restituire all'Italia sta facendo molto discutere. Il quotidiano francese ha parlato di sette opere d'arte che sono state prima rubate da alcuni tombaroli e poi rivenduti da mercanti d'arte e infine acquistati dal museo francese: opere che apparterrebbero all'Italia e che al nostro Paese potrebbero presto tornare, stando anche alle parole della nuova direttrice del Louvre Laurence des Cars che a febbraio scorso ha incontrato il Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, in occasione della mostra "Napoli a Parigi" che ha portato nella capitale francese alcune opere del Museo di Capodimonte.

Come riporta iIl Messaggero, dal Ministero della Cultura fanno sapere che "la trattativa per la restituzione delle opere è entrata nella fase conclusiva" e le opere potrebbero tornare nel nostro paese addirittura il prossimo autunno, si pensa anche che possa essere ottobre la data giusta, ma bisognerà risolvere un po' di pratiche burocratiche e soprattutto bisogna aspettare la decisione definitiva del museo. La direttrice, però, è stata molto chiara e a Le Monde ha dichiarato: "Ritengo che le opere di dubbia provenienza siano una macchia nelle collezioni del Louvre. Dobbiamo controllare ed esaminare tutto con rigore e lucidità"

Una delle opere principali che potrebbe tornare in Italia è un vaso etrusco del Pittore di Berlino, artista di cui non si conosce l'identità precisa ma che era un maestro dell'arte ellenica, ma ci sarebbero anche una testa di Eracle di epoca etrusca, esemplare di vaso antico (cratere, ndr) del pittore di Ixion, un altro cratere nello stile del pittore di Antimenes decorato con una scena mitologica, nonché una coppia di nereidi (ninfe del mare) pugliesi. Per far vedere la buona volontà, la direttrice ha aggiunto alla lista stilata dagli italiani, anche una statuetta di una giovane donna (korê) proveniente dal sito archeologico di Medma, in Calabria, che il Museo aveva acquistato nel 1998.

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