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Il monologo di Geolier e il rap a Scampia: non si può fermare l’onda del Red Bull 64 Bars Live

Siamo arrivati alla terza edizione del Red Bull 64 Bars Live, anche questa volta a Piazza Ciro Esposito di Scampia, Napoli. Qui il racconto della serata con Kid Yugi, Massimo Pericolo, Tony Effe, Artie 5ive, Guè, Dat Boi Dee, Geolier e Rose Villain.
A cura di Vincenzo Nasto
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Geolier, Tony Effe, via Mauro Puccini e Gabriele Seghizzi
Geolier, Tony Effe, via Mauro Puccini e Gabriele Seghizzi

La prima era stata storica, la seconda, un passaggio di consegne, non solo musicale: il terzo appuntamento per il Red Bull 64 Bars Live a Piazza Ciro Esposito ha invece il sapore della consacrazione. Non solo per il lavoro costruito negli ultimi tre anni, anche grazie al supporto della città con l'iniziativa Napoli Città della Musica. Ma anche per il modo in cui, attraverso questa manifestazione, è stata data la possibilità a un'artista di parlare del territorio, non come palcoscenico, ma fotografando una realtà che solo il 22 luglio scorso subiva una tragedia. Le parole di Geolier, racchiuse in un monologo quasi alla fine dell'evento, raccontano un senso di responsabilità: "Non si deve mai scappare da questo posto, dobbiamo costruire da qua, come l'ho fatto io lo potete fare anche voi. Da figlio di Napoli parlo a voi figli di Napoli, non eravamo niente, come dicevano, adesso siamo campioni d'Italia, ma non come lo Scudetto. Per Scampia, Secondigliano e tutte le periferie d'Italia queste barre sono per voi, per chi crede ancora in un futuro migliore, nonostante tutto".

Red Bull 64 Bars Live, foto di Mauro Puccini
Red Bull 64 Bars Live, foto di Mauro Puccini

Le parole di Geolier e il 64 Bars di Tony Effe

Il terzo Red Bull 64 Bars Live racconta l'evoluzione di un'organizzazione sul territorio che ha raccolto più di 30mila persone in tre anni, portando alcuni dei migliori artisti italiani sul palco di Piazza Ciro Esposito. Anche quest'anno, ci sono state le stelle, da quelle più giovani come Kid Yugi (il bambino prodigio) e Artie 5ive, a stelle del calibro di Massimo Pericolo, Guè, Rose Villain (a sorpresa), Geolier e Tony Effe. Nelle interviste concesse proprio prima dello spettacolo, proprio l'autore romano ha voluto smorzare, almeno a parole, il suo freestyle che ha dato "inizio" al dissing con Fedez e Niky Savage. Ha sorpreso invece sul palco, quando è arrivato il momento di cantare la canzone, non censurando alcuna parola. Una scelta che lascia aperti spiragli, senza per forza cadere nell'ossessione di accentrare due figure così polarizzanti come Fedez e Tony Effe.

Red Bull 64 Bars Live, foto di Mauro Puccini
Red Bull 64 Bars Live, foto di Mauro Puccini

Com'è cambiato il format e il pubblico nelle tre edizioni del Red Bull 64 Bars Live

Ma ciò che ha sorpreso dell'evoluzione nel tempo della manifestazione, oltre a una costruzione dell'evento sempre più legata al territorio che lo ospita, è la mutazione del pubblico. Uno spettacolo sempre più family friendly, soprattutto nelle due edizioni, che ha raccolto e raccontato un genere musicale a una platea in pieno processo formativo. E se i momenti caldi del concerto coincidono comunque con la presenza dei "local hero" come Dat Boi Dee e Geolier, il pubblico ha supportato con forza anche Lele Blade, Mv Killa Poison Beatz e Nello Taver, senza dimenticare alcuni artisti saliti sul palco nel pre-show. Tra tutti J-Lord e Cecchy: i due rappresentano alcuni dei talenti più lucenti della nuova scena rap campana. E proprio questo format, il Red Bull 64 Bars Live, sembra aver messo le radici (in un terreno già molto florido) non solo dando luce all'immenso potenziale musicale di una città, ma dando anche la possibilità a giovani talenti di esibirsi in uno dei palchi più suggestivi in Italia, un'opportunità mainstream più unica che rara, paragonandola solo a qualche anno fa.

Red Bull 64 Bars Live, foto di Gianfranco Tripodo
Red Bull 64 Bars Live, foto di Gianfranco Tripodo

Un nuovo standard da seguire e la passione del pubblico per il rap

E adesso che la voce su un possibile nuovo capitolo del format lontano da Napoli sembra farsi sempre più insistente, bisognerà per forza riflettere su quanto potenziale, organizzativo e musicale, la struttura abbia mostrato. Uno spazio d'interesse nella città, testimoniato soprattutto dai numeri del pubblico in queste tre edizioni, che non può passare più inosservato. Il rap show, fornito dal Red Bull 64 Bars Live, ha di nuovo offerto uno standard musicale e organizzativo da prendere in considerazione per gli altri player in Italia, dicendo, questa volta non sottovoce, quanto la passione del pubblico per il rap e la sua formazione si stiano evolvendo in qualcosa di sempre più grande. E non possa essere fermata.

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