Il labirinto più grande del mondo? Si trova in Italia
Se qualcuno si chiedesse dov'è il labirinto più grande del mondo, forse rimarrebbe sorpreso nel sapere che si trova proprio in Italia. A Fontanellato, per la precisione. Un posto incredibile che va oltre ogni immaginazione, un luogo mitico che diventa realtà, in cui perdersi davvero. Per poi ritrovarsi grazie all'arte e alla cultura, le più nobili gesta della civiltà umana. Inaugurato il 28 Maggio scorso, il labirinto è già diventato un'eccellenza italiana.
Franco Maria Ricci ne è l'ideatore, e l'ha creato un po' per passione, un po' per una promessa fatta allo scrittore argentino Jorge Luis Borges, per il quale il labirinto simboleggiava la condizione umana. Perché, a detta di Ricci, tale luogo è fonte di turbamento, e la mente comincia a dubitare, a porsi domande. La forma è quella "romana", ovvero con angoli retti i cui quartieri comunicano tra loro, nonostante la presenza di vicoli ciechi che sono stati inseriti per rendere il tutto più verosimile. La materia prima utilizzata è il bambù, una pianta elegante e snella poco utilizzata in Occidente, fino a che l'editore non ne ha ricavato una delle distese verdi più ampie di tutta Europa. Da uomo erudito, Ricci ha saputo coniugare, nel progetto, l'evasione, la cultura e l'arte, trasformando il crudele labirinto di Minosse in qualcosa di piacevole, dove perdersi non è poi tanto traumatico.
Il progetto prevede anche un museo, una biblioteca, un archivio, oltre alla sede della casa editrice. Ma non solo. Franco Maria Ricci assicura luoghi di evasione e dedicati alla buona cucina, come bistrot e ristoranti. E se ciò non fosse abbastanza, non bisogna assolutamente dimenticarsi degli spazi concessi all'arte: all'ingresso, l'editore ha deciso di rendere fruibile la sua collezione, frutto della raccolta di una vita intera, con pezzi di incredibile valore del periodo storico compreso tra ‘500 e ‘900, che vanno dalla pittura di maestri come Carracci, Hayez e Parmigianino, alla scultura di Bernini e Canova, senza contare l'inestimabile valore degli antichi libri che si trovano nella biblioteca. Nel cuore del labirinto, c'è invece una Chiesa, la cui struttura, di forma piramidale, si staglia imponente nel bel mezzo del verde. Tappa obbligata, quindi, per tutti coloro che desiderino uscirne, come se, attraverso la spiritualità, ci si ricongiungesse alla cosiddetta "retta via".
Un ampio spazio al piano terra è dedicato anche alle mostre temporanee. È stata infatti proprio "Arte e Follia" a dare il via ad una serie di eventi che si svolgeranno all'interno delle sale del labirinto. Curata da Vittorio Sgarbi, la mostra (visitabile fino al 31 Ottobre) comprende 75 tra opere di Antonio Ligabue e Pietro Ghizzardi, e fa parte del circuito EXPO 2015. Al vernissage erano presenti circa 1000 persone, insomma, un successo davvero incredibile. Viene immediatamente da chiedersi quali saranno i prossimi progetti, e come si svolgerà la vita culturale all'interno del labirinto. Nel frattempo, rimane da ammirare l'idea di Franco Maria Ricci, che ha regalato a se stesso e all'Italia un luogo fertile dove l'erudizione e il sapere possono regnare incontrastati.
Photo Credit: www.francomariaricci.com