Il Klimt ritrovato in mostra: a Piacenza si fa la coda per ammirare l’opera rubata 25 anni fa
Dopo due anni dal ritrovamento e quasi venticinque dalla sua scomparsa, ecco il Ritratto di Signora di Gustav Klimt tornare in mostra al pubblico. È successo a Piacenza, presso la Galleria Ricci Oddi, dove il pubblico si è messo in fila – complice l'allentamento delle restrizioni anti Covid-19 – per ammirare l'opera del grande pittore austriaco. Il dipinto fu sottratto dalla pinacoteca piacentina nel 1997 ed è stato ritrovato in circostante misteriose, che più d'un dubbio hanno sollevato, "murato" e nascosto sempre all'interno (appena fuori, per l'esattezza) della medesima Galleria.
Tra i primi visitatori del Ritratto di Signora, la sindaca di Piacenza, Patrizia Barbieri, e l'assessore alla Cultura Jonathan Papamarenghi. Il Comune piacentino, infatti, ha finanziato con oltre mezzo milione di euro il restauro della Galleria Ricci Oddi, che si è rifatta il trucco per l'occasione: "La riapertura della Ricci Oddi rappresenta un segnale forte di incoraggiamento per l'intera città – hanno commentato sindaco e assessore – ed è davvero un segnale molto positivo vedere fin da subito un numero così elevato di visitatori".
Ritratto di Signora di Gustav Klimt, l'opera e il furto
Il Ritratto di Signora di Gustav Klimt è stato rubato quasi un quarto di secolo fa. L'opera sparì il 22 febbraio nel 1997 dalla Galleria d'arte moderna Ricci Oddi della città emiliana. La tela è stata a lungo una delle opere più ricercate al mondo, facente parte di una serie di ritratti femminili realizzati dall'artista negli ultimi anni della sua produzione, fra il 1916 e il 1918.
Nel 2019, durante i lavori di ripulitura di un'edera che copriva una parete esterna della stessa Galleria, è stata scoperta un'intercapedine chiusa da uno sportello, all'interno della quale c'era un sacco, con dentro il quadro. Uno dei misteri mai chiariti è se il quadro fosse stato fatto uscire dal tetto, come ha sempre lasciato intendere il ritrovamento della cornice vicino a un lucernario, o se dall'ingresso principale. In seguito fu aperta un'inchiesta giudiziaria, che aveva portato gli inquirenti ad accendere i riflettori sui custodi della Galleria, ma ben presto la loro posizione fu archiviata per mancanza di prove. Dopo il ritrovamento del 2019, le indagini hanno cercato soprattutto di chiarire l'autenticità del dipinto, oltre a evidenziare i responsabili del furto compiuto.