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Il grande Egitto in mostra a Bologna

Al Museo Archeologico di Bologna arriva “Egitto. Splendore millenario”, la mostra che racconta la grandiosa civiltà egizia con centinaia di preziosi reperti provenienti dal museo di Leiden e da grandi collezioni italiane.
A cura di Gabriella Valente
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Dal 16 ottobre 2015 al 17 luglio 2016 Bologna brillerà degli splendori dell’Egitto antico.

Egitto. Splendore millenario è l’attesissima mostra che incanterà i visitatori del Museo Civico Archeologico di Bologna. Preziosi gioielli, rilievi, sarcofagi, statue, stele, vasi, decorazioni parietali e oggetti domestici racconteranno la storia e l’arte della civiltà millenaria; racconteranno dei Faraoni, delle Piramidi, delle divinità multiformi, dei grandi condottieri; così come delle scoperte archeologiche e degli studi che hanno ridato vita ad un mondo affascinante e misterioso.

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La mostra – ed è qui la sua straordinarietà – nasce da una collaborazione tra il Museo Civico Archeologico di Bologna ed il Museo Nazionale di Antichità di Leiden in Olanda, la cui collezione egiziana è tra le prime dieci al mondo. Nelle sale delle esposizioni temporanee ed in quelle della sezione egizia, all’Archeologico di Bologna saranno esposti oltre 500 preziosissimi reperti: alcuni della stessa collezione bolognese e molti altri dell’importantissima collezione olandese, affiancati inoltre da pezzi provenienti dal Museo Egizio di Torino e da quello di Firenze.

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Con un’operazione che non ha precedenti nel panorama internazionale le collezioni si uniranno, andranno a integrarsi, a fondersi, a colmare lacune vicendevolmente, per raccontare la più affascinante delle civiltà antiche, lungo un percorso espositivo di circa 1.700 metri quadrati. Il tutto è stato possibile grazie ad una partnership sottoscritta nel 2011 dalle due istituzioni che in effetti possono considerarsi gemelle per tradizione museale, prestigio internazionale e patrimonio archeologico, con parti delle collezioni – come i pezzi provenienti dall’area della necropoli di Saqqara – che, completandole, le legano strettamente l’una all’altra.

In occasione dell’evento bolognese e in coincidenza con la chiusura temporanea del museo olandese per riallestimento, i reperti di Leiden lasciano la loro sede per la prima volta per viaggiare fino in Italia e documentare, con inestimabile bellezza, quattro millenni di storia dell’Antico Egitto, dal Periodo Predinastico all’Epoca Romana.

Tavola per offerte di Defdji, Fine V-VI dinastia (2347 – 2216 a.C.), Alabastro, Collezione D’Anastasi, Rijksmuseum van Ouheden, Leiden
Tavola per offerte di Defdji, Fine V-VI dinastia (2347 – 2216 a.C.), Alabastro, Collezione D’Anastasi, Rijksmuseum van Ouheden, Leiden

Sette sono le sezioni espositive: Età arcaica, Antico, Medio e Nuovo regno, fino all’Egitto del primo millennio, con approfondite documentazioni del benessere e della ricchezza raggiunti durante il Nuovo regno e soprattutto della necropoli di Saqquara, una delle necropoli della città di Menfi, della quale si va incredibilmente a ricostruire, con i rilievi provenienti dalle due collezioni gemelle, la sepoltura monumentale di Horemheb, generale di Tutankhamon, poi divenuto faraone. Si giunge fino ai ritratti del Fayum, straordinari esempi dei livelli artistici toccati in Egitto fino anche nella fase romana del territorio.

Rilievi con prigionieri di guerra condotti da soldati egiziani al cospetto di Tutankhamon, XVIII dinastia, regno di Tutankhamon (1333 – 1323 a.C.), Calcare, Saqqara, Tomba di Horemheb, Collezione Humbert, Rijksmuseum van Ouheden, Leiden
Rilievi con prigionieri di guerra condotti da soldati egiziani al cospetto di Tutankhamon, XVIII dinastia, regno di Tutankhamon (1333 – 1323 a.C.), Calcare, Saqqara, Tomba di Horemheb, Collezione Humbert, Rijksmuseum van Ouheden, Leiden

Dalle prime incredibili raffigurazioni del rigoglioso paesaggio nilotico ai gioielli di grande pregio artistico, dagli straordinari oggetti dei ricchi corredi funerari a quelli della vita domestica, passando per stele, sarcofagi, tombe monumentali, la mostra Egitto. Splendore millenario illumina così il capoluogo emiliano.

L’esposizione è patrocinata dal Ministero dei Beni Culturali, prodotta dal Museo Civico Archeologico e da Arthemisia Group, curata da Paola Giovetti e Daniela Picchi, rispettivamente responsabile del Museo e curatrice della sezione egizia. Per informazioni su orari, biglietti e sulle numerose attività didattiche, ecco il sito www.mostraegitto.it.

Immagine principale: Gruppo statuario di Maya e Meryt, XVIII dinastia, regni di Tutankhamon (1333 – 1323 a.C.) e Horemheb (1319 – 1292 a.C.), Calcare, Collezione D’Anastasi, Rijksmuseum van Ouheden, Leiden
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