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Il fumettista Robin Wood è morto a 77 anni: creò la celebre serie a fumetti “Dago”

Lo sceneggiatore paraguaiano Robin Wood, creatore di Dago, è morto all’età di 77 anni. “Dago” è un fumetto complesso, stratificato e caratterizzato da una storia editoriale ormai quarantennale: ambientato nell’Europa del Cinquecento, è incentrato sulle avventure di un giovane rampollo di una delle famiglie più prestigiose di Venezia.
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Lo sceneggiatore paraguaiano Robin Wood, creatore della famosa serie a fumetti "Dago", è morto lo scorso 17 ottobre all'età di 77 anni, dopo aver combattuto per lungo tempo con un grave malore. "Dago" è un fumetto complesso, stratificato e caratterizzato da una storia editoriale ormai quarantennale: ambientato nell’Europa del Cinquecento, è incentrato sulle avventure di un giovane rampollo di una delle famiglie più prestigiose di Venezia, costretto ad abbandonare la città dei Dogi in seguito a una congiura e a trasformarsi in un giramondo.

Chi era Robin Wood

Nato a Colonia Nueva Australia (una ex colonia socialista e utopica) il 25 gennaio del 1944, Robin Wood è stato uno dei più celebri e prolifici fumettisti sudamericani del Novecento, soprattutto in seguito alla creazione del suo personaggio maggiormente radicato nell'immaginario collettivo, Dago, alter-ego di Cesare Renzi, un ragazzo proveniente da una famiglia di notabili veneziani. Creato assieme al disegnatore Alberto Salinas, Dago ha fatto la sua prima apparizione in Argentina dal 1980, sulle pagine della rivista "Nippur Magnum", edita dall'Editorial Columba.

Dago, un personaggio profondamente umano

In un'intervista concessa alla testata italiana Comicus nel 2010 – in occasione del trentennale della nascita del personaggio – Wood ha affermato che il segreto alla base della popolarità di un personaggio così longevo è da ricercare, in primis, nella sua umanità: "Dago è umano. Non è un supereroe, non è un cattivo, è tutto questo insieme. Può essere un eroe e anche cattivo. Dago è un uomo cui piace, la sera, prendere un po’ di vino, prosciutto, pane e guardare il mare. Uno che s’innamora… un poco sì e un poco no; l’amore è una cosa personale di ogni uomo e ogni donna. Dago fondamentalmente è un uomo buono, ma può essere crudele, crudele contro un uomo crudele, mai contro uno che non si può difendere. Dago è famoso perché è umano, semplice, non c’è una ragione precisa". Un autore capace di travalicare i confini nazionali e a cui la nona arte deve moltissimo.

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