Il Don Giovanni di Mozart va in scena a Firenze: l’innovazione di un classico senza tempo
Wolfgang Amadeus Mozart aveva soltanto trent'anni quando scrisse una delle opere destinate a diventare fra le più famose ed apprezzate del suo repertorio: “Il dissoluto punito ossia il Don Giovanni”, la storia del seduttore più famoso del mondo. Questa storia, con tutti i suoi protagonisti e un allestimento del tutto originale, torna a rivivere a Firenze, nel Teatro della Pergola, il prossimo gennaio.
Precisamente il 10, il 12 e il 13 gennaio 2017, per volere della Fondazione Teatro della Toscana, il Don Giovanni torna in una veste particolare: quella immaginata da Barnaba Fornasetti, direttore dell'omonima azienda di design, ed eseguita secondo la partitura originale e con strumenti rigorosamente d’epoca.
Un classico senza tempo
Don Giovanni passa la vita a sedurre le donne: a suo dire sono più di duemila, fra Italia, Spagna e Germania. Un personaggio frenetico, brutale ma gioioso e scanzonato, al quale però non verrà data la possibilità di salvarsi: quando ne ha l'occasione, Don Giovanni non ci pensa due volte e anche in quel caso, pur di sedurre Donna Elvira, mente per salvare la propria reputazione. Il nobile finirà per questo all'inferno, condannato dai suoi stessi vizi.
L'opera, all'epoca, non fu per nulla apprezzata dal pubblico viennese: troppo ironica, troppo decisa l'idea di libertinismo che il personaggio di Don Giovanni nascondeva. Un personaggio emblematico, che ancora oggi probabilmente turba il pubblico per il suo coraggioso prendersi gioco delle regole: un personaggio per questo classico, senza tempo.
Mozart scrisse il Don Giovanni subito dopo “Così fan tutte” e prima de “Le nozze di Figaro”, e una certa parte di critica storica ha voluto leggere, nelle caratteristiche del personaggio, un riferimento neanche troppo velato a Da Ponte, compositore del libretto. Egli infatti, si dice, era un inguaribile seduttore.
Il Don Giovanni di Fornasetti: fra tradizione e innovazione
Il progetto presentato il prossimo gennaio al Teatro della Pergola è importante, perché intende restituire in chiave innovativa (i costumi saranno tutti firmati da Pitti Uomo) un classico dell'opera europea, e anche perché si tratta di una riproposizione del manoscritto di Praga, dove il Don Giovanni debutta nel 1787: Mozart in seguito modificò l'opera, per adattarla ai gusti del pubblico viennese.
A sottolineare il ritorno all'originale, l'orchestra “Silete Venti!” sarà composta da trenta elementi, come voleva l'autentica formazione mozartiana, che porterà nel bellissimo Teatro della Pergola un pezzo di storia della musica: per l'occasione infatti, è stata realizzata una copia fedelissima del fortepiano originale del 1782, per riproporre tutta la magia dei suoni mozartiani autentici.
Un evento in nome del ritorno all'originalità di un classico senza tempo, certo, ma anche dell'innovazione e dell'immaginazione: dai costumi, disegnati da Romeo Gigli, alle scene, che in alcuni momenti lasceranno il pubblico libero di immaginare le ambientazioni e il racconto stesso.