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Il direttore d’orchestra Veronesi dirige bendato per protesta contro una Bohéme troppo moderna

Il direttore d’orchestra Alberto Veronesi ha condotto bendato la Bohéme per protesta contro il nuovo adattamento al Festival Pucciniano di Torre del Lago.
A cura di Redazione Cultura
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Il Maestro Veronesi (screen dal video de Il Tirreno)
Il Maestro Veronesi (screen dal video de Il Tirreno)

C'è un po' di maretta al 69° Festival Pucciniano di Torre del Lago (Lucca) e dopo la polemica scatenata per la decisione della direttrice Beatrice Venezi di dirigere il fuori programma dell'Inno a Roma, ieri si è scatenato un putiferio durante la Bohéme regista francese Christophe Gayral che ha cambiato le ambientazioni cercando di renderle più contemporanee. Una decisione che non ha trovato il favore del direttore d'orchestra Alberto Veronesi che ha deciso, per protesta, di dirigere bendato con un drappo nero l'orchestra, raccogliendo l'invito del Sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi che nei giorni scorsi gli aveva chiesto di non dirigere l'opera che "tradisce ogni visione e spirito pucciniano".

Alberto Veronesi, noto direttore d'orchestra, ha anche un passato di candidature politiche che coprono un vasto arco parlamentare essendo stato candidato sindaco di sinistra al comune di Lucca, poi con Giuseppe Sala a Milano e infine ha tentato la candidatura alle Regionali lombarde, questa volta con Fratelli d'Italia. Ieri sera ha voluto, quindi, cogliere l'invito di Sgarbi esibendosi con un drappo nero sugli occhi, rispondendo alle critiche del pubblico con un laconico "Non voglio vedere queste scene", stando a quanto riporta l'Ansa che ha anche scritto di critiche veementi del pubblico che si è rivolto al direttore con epiteti quali "buffone" e "scemo" esortandolo ad andare via e abbandonando il luogo dell'esibizione.

Nei giorni scorsi Sgarbi si era rivolto a Veronesi – che è anche presidente del Comitato promotore delle celebrazioni pucciniane – dicendo: "Mi auguro che un vero musicista come Alberto Veronesi, oltretutto presidente del Comitato promotore delle celebrazioni pucciniane, abbia la forza e l’orgoglio di non dirigere l’orchestra del Festival per una ‘Bohème' che, di regia sicuramente pregevolissima (Christophe Gayral) tradisce nelle scene pensate da Christophe Ouvrard ogni visione e spirito pucciniano". "Il suo gesto non può essere interpretato come politico ma di rispetto per l'arte e la memoria di Puccini – ha continuato Sgarbi -. Sono certo che Veronesi non avrebbe nulla in contrario a dirigere con quelle stesse scenografie (ambientate nel '68) un'opera di Luigi Nono, ma Puccini no".

In un video di presentazione dell'opera, il regista francese Christophe Gayral presentava questa nuova versione come "una nuova produzione, moderna, contemporanea, politica, divertente, che apre gli spiriti e che che sarà, credo, divertente". Scelta che, stando ai commenti, qualcuno ha apprezzato e qualcuno un po' meno, sottolineandone, soprattutto, la scelta politica. Il sindaco di Viareggio Giorgio Del Ghingaro è intervenuto sulla questione scherzando: "Il maestro Veronesi ha voluto dimostrare che conosce lo spartito a memoria". Nei giorni scorsi c'erano state contestazioni contro il direttore, arrivate, però, dalla Lega con consigliere regionale della partito e responsabile del dipartimento cultura del partito toscano, Massimiliano Baldini che ha dichiarato: "L'imbarazzo che continua a determinare in ogni occasione il maestro Alberto Veronesi nelle vicende che riguardano le celebrazioni pucciniane del 2024, da lui stesso gestite presiedendo il comitato di nomina nazionale, si taglia a fette e nessuno, anche i più dotati nell'arte della diplomazia come il sindaco di Lucca, è più in grado di soprassedervi".

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