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Il direttore del Salone del Libro, Ernesto Ferrero illustra la crisi dei consumi culturali

Il Salone del Libro di Torino, dal 12 al 16 maggio, proporrà la sua 29esima edizione a cui parteciperanno 1.000 editori, di cui 70 new entry, percorrendo il prescelto tema delle ‘Visioni’. Il direttore Ernesto Ferrero ha, di recente, illustrato il problema dei consumi culturali: “Non credo che il problema dei consumi culturali si risolva regalando 500 euro ai ragazzi. Gli investimenti importanti sono quelli di sistema, non sono le piccole iniziative estemporanee con le quali ci mettiamo la coscienza in pace perché crediamo di aver fatto qualcosa”.
A cura di Silvia Buffo
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Ernesto Ferrero, Direttore del Salone del Libro durante la presentazione della 29esima edizione
Ernesto Ferrero, Direttore del Salone del Libro durante la presentazione della 29esima edizione

"Non credo che il problema dei consumi culturali si risolva regalando 500 euro ai ragazzi. Gli investenti importanti sono quelli di sistema, non sono le piccole iniziative estemporanee con le quali ci mettiamo la coscienza in pace perché crediamo di aver fatto qualcosa". All'Adnkronos, si è espresso con queste parole Ernesto Ferrero, direttore editoriale del Salone del Libro di Torino, che dal 12 al 16 maggio, proporrà la sua 29esima edizione, dedicata al tema delle ‘Visioni', a cui parteciperanno 1.000 editori, di cui 70 new entry. Ad inaugurare l'attesissima edizione sarà il ministro dei Beni culturali e del Turismo, Dario Franceschini. Tra le importanti presenze che affolleranno il Lingotto: il presidente del Consiglio, Matteo Renzi e i due premi Nobel, Dario Fo e Shirin Ebadi.

Il direttore del Salone del Libro Ernesto Ferrero ha spiegato ciò che caratterizza i lettori italiani:

Il paradosso italiano è che, da noi, i lettori forti sono pochi, ma sono più forti di quelli degli altri Paesi. Sono dei lettori onnivori. Un nucleo di 2-3 milioni persone: un nucleo ristretto che tiene in piedi l'intero comparto. Bisogna farlo crescere con le campagne promozionali, ma anche soprattutto con un lavoro di decenni che possa creare un pubblico di cittadini più consapevole e più informato senza il quale  la democrazia, che già adesso è mal ridotta, perché si vota con la pancia dando voce ai peggiori istinti, diventa veramente una farsa, una caricatura, lasciando le masse in balia del demagogo di turno. E già ci siamo molto vicini.

Si tratterebbe di lettori molto competenti e selettivi e anche molto appassionati, in grado di aderire a eventi di alto profilo culturale, settoriale, quasi specialistico. Gli autori presentati al Salone, anche di altissimo livello, sono percepiti con una certa attenzione proprio perché è in atto una richiesta di valori e di cose di alta qualità intellettuale. Come spiega bene Ferrero "non è vero che le masse si accontentino del trash televisivo e di tutta la paccottiglia che imperversa dappertutto, in televisione come nei giornali".

Per diffondere la lettura secondo Ferrero occorre un lavoro pianificato e progettato nel tempo. Il direttore, ha spiegato ad Adnkronos, che il problema immenso delle biblioteche scolastiche e delle biblioteche comunali che non hanno più fondi per comprare libri si potrà risolvere creando una rete di biblioteche intese come veri e propri centri di aggregazione avanzatissimi, in cui si può fare di tutto. Sottolinea:

Il Salone del Libro costituisce un momento di incontro, riflessione e condivisione. È un momento di presa di coscienza, di dibattito. Tutti gli anni usciamo confortati, tonificati da questa specie di festa collettiva, perché vediamo con i nostri occhi e tocchiamo con mano la straordinaria qualità del pubblico, che è il vero protagonista dei cinque giorni.

Mentre sul fronte estetico strutturale per la nuova edizione del Salone del Libro, dulcis in fundo, il direttore Ferrero promette un'atmosfera composita e attraente:

Cerchiano di costruire un programma come si scrive una sinfonia nella quale ci sono i violini, ci sono i timpani, i fiati, i tamburi. Insomma cerchiamo di costruire un programma composito e vario nel quale ci siano elementi pop-rock, e per questo abbiamo pensato ad una fascia serale molto attraente con dei personaggi cari al grande pubblico, e presentazioni di maggiore livello culturale e perfino specialistiche", conclude Ferrero.

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