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Il direttore degli Uffizi lancia l’allarme: “Più personale o rischiamo la chiusura”

Il Direttore delle Gallerie degli Uffizi di Firenze Eike Schmidt lamenta carenza di personale che porterà a più chiusure del Museo, ma il Ministero risponde che nei prossimi anni si assumerà.
A cura di Redazione Cultura
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Il direttore delle Gallerie degli Uffizi Eike Schmidt (Giuseppe Cabras/LaPresse)
Il direttore delle Gallerie degli Uffizi Eike Schmidt (Giuseppe Cabras/LaPresse)

Il Direttore delle Gallerie degli Uffizi di Firenze Eike Schmidt ha lanciato un grido d'allarme all'Ansa, spiegando che se non aumenterà il personale a disposizione della struttura il rischio è quello della chiusura. Un'anteprima di ciò che potrebbe succedere lo si è visto a ferragosto quando, nonostante l'iniziativa voluta dal Ministero della Cultura di tenere aperti parchi archeologici e poli museali, il Museo fiorentino era rimasto chiuso come ogni lunedì. Un colpo importante per quello che è uno dei luoghi della Cultura italiana più amato sia in patria che all'estero, che aveva registrato un luglio da record con 427.856 visitatori e 43 mila persone solo nel weekend ferragostiano, benché il 15 fosse rimasto aperto solo Boboli.

Pur ribadendo le cose buone della riforma Franceschini, lo storico dell'arte spiega che un grosso problema resta quello del personale su cui i manager voluti nel 2015 dal Ministro, possono poco, perché le piante organiche restano in mano alle amministrazioni: "Quella delle risorse umane è la sfida più grande che si troverà ad affrontare chiunque col nuovo governo dovrà occuparsi della politica per la cultura" ha detto il direttore, ribadendo come "in un periodo in cui l'offerta museale cresce e i visitatori tornano ad aumentare, il numero degli addetti nei musei continua a contrarsi". Una delle cause principali della carenza di personale sono i pensionamenti: negli ultimi 9 anni, a Firenze, sono andati in pensione 166 addetti e ne sono entrati solo 34, con un passivo importante soprattutto nel settore della vigilanza. Problema che il Direttore spiega essere condiviso con altre strutture museali a conferma di un problema strutturale nella gestione delle risorse.

E al Corriere della Sera il Direttore aggiunge: "Se si investisse di più in risorse umane, potremmo offrire di più al pubblico. Solo con alcune decine di unità, potremmo aprire per più ore o almeno il lunedì pomeriggio. Con un impulso all'economia locale: un investimento di un solo milione avrebbe un effetto moltiplicatore non solo sui nostri introiti". Sempre sul Corsera risponde Massimo Osanna, direttore generale dei musei del ministero della Cultura che spiega: "Gli Uffizi, museo autonomo, hanno un budget che possono usare, ad esempio per prendere personale da Ales (Spa controllata al 100% dal ministero della Cultura, ndr). Ma il punto – spiega – è che in Italia abbiamo un sistema museale nazionale fatto da 480 luoghi della cultura su cui distribuire il personale", con gli Uffizi che avevano un numero di vigilanti maggiore, per esempio, di Pompei e per questo, nel tempo, queste risorse sono state riequilibrate.

Osanna, inoltre, ricorda anche che a breve ci saranno nuove assunzioni di personale che coinvolgerà anche una redistribuzione al polo fiorentino. Il prossimo settembre, infatti, saranno assunti 1053 addetti alla vigilanza da spalmare su tutto il territorio, con 15 destinati proprio agli Uffizi a cui si aggiungeranno altri 400 assunti entro la fine dell'anno e i 1053 che saranno quelli assunti nel 2023, per un totale di 2500 nuove assunzioni in un biennio. Il direttore generale, ovviamente, parla anche del bisogno di aumentare la capacità di spesa e fa riferimento ai fondi che arriveranno dal PNRR.

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