Il Cirque du Soleil torna con la magia di Kurios: “Sogniamo un mondo multiculturale, senza barriere”
Dopo sue anni di pandemia, mesi di clausura, restrizioni, mascherine, forse l'immaginazione ha assunto un potere ancora maggiore per le persone. Il bisogno di evadere, di sognare sono diventati quasi necessità primarie e per questo, probabilmente, assume ancora più valore "KURIOS – Cabinet of Curiosities", lo spettacolo del Cirque du Soleil, con artisti e dipendenti provenienti da oltre 25 paesi diversi, che ha ricominciato a girare il mondo e toccherà l'Italia con due spettacoli previsti nel 2023, a Tor di Quinto, a Roma, dal 22 marzo al 30 aprile e a Piazzale Cuoco a Milano dal 10 maggio al 25 giugno. Partendo dalla domanda: “E se fosse possibile alterare la realtà con il potere della nostra immaginazione?" lo spettacolo porta lo spettatore in un'ora e mezza di magia, stupore, invenzioni, sfidando tempo e spazio, grazie anche alla bravura degli artisti-atleti, di scenografie immaginifiche e la musica che accompagna la costruzione dello show. Fanpage.it ha intervistato Daniel Lamarre, Executive Vice-Chairman of the Board di Cinque du Soleil, che ha spiegato come sono stati questi anni di stop e cosa ci aspetta da questo nuovo spettacolo.
Signor Lamarre, il Cirque du Soleil è tornato anche perché avevamo bisogno di un po' di magia, no?
Assolutamente, sono così contento di vivere questa rinascita, come vede ho un grande sorriso perché abbiamo ripreso già da un po', gli spettacoli stanno ricominciando, pian piano ricominceranno anche in Europa e siamo veramente felici perché abbiamo proprio bisogno di magia, di spettacoli, di divertirci.
Il settore live è stato uno dei più colpiti dal Covid, voi siete ripartiti ma immagino ci siano ancora cosa da risolvere: qual è la situazione del Cirque du Soleil dopo questa pandemia?
Siamo stato molto fortunati perché il nostro proprietario ha investito 350 milioni di dollari per assicurare il rilancio dell'attività e ciò che è veramente incoraggiante è che la vendita dei biglietti sorpassa i numeri che c'erano prima della crisi. Questo a dimostrazione che il pubblico aspettava il nostro ritorno e aveva voglia di tornare a vedere degli spettacoli dal vivo. Siamo veramente incoraggiati da quanto successo e al momento abbiamo già assunto, di nuovo, più di duemila persone e tra meno di un anno saremo tornati alla normalità, agli stessi numeri di prima della crisi.
Quante sono le persone che, in totale, lavorano al Cirque du Soleil?
Prima della crisi eravamo 4500 e in meno di un anno prevediamo di tornare a quel numero. La buona notizia per noi è che malgrado il fatto che i nostri artisti sono anche degli atleti, e siano stati per molto tempo inattivi, hanno avuto la disciplina di mantenere una buona condizione fisica, e sono già pronti per ricominciare gli spettacoli.
Possiamo dire che Kurios è uno spettacolo che indaga il potere dell'immaginazione?
Certamente, Kurios è lo spettacolo che ha ottenuto più successo in tutto il mondo e la ragione è che lo spettacolo è pieno di sorprese, di nuovi elementi, di numeri acrobatici che la gente non ha mai visto prima, né da qualche altra parte, siamo veramente contenti per questo successo e non vediamo l'ora di poter venire anche da voi in Italia.
Bisogna aspettare un po', perché arriverete nel 2023, ma avete già qualche dato di vendita o almeno un'impressione sul mood del pubblico italiano?
Certamente, abbiamo avuto una risposta eccellente per questo abbiamo tanta fiducia, è per questo che ci prendiamo il tempo di fare tutto come si deve e collaborare al meglio con il nostro promoter italiano.
Bisognerebbe vederlo più volte, come sempre per gli spettacoli del Cirque, perché ci sono così tante cose che rischi sempre di perderti qualcosa: quanto tempo ci vuole per preparare uno spettacolo come Kurios?
È un processo che dura due anni: come sapete il Cirque du Soleil ha più di 49 nazionalità da rappresentare, quindi quando creiamo il gruppo creativo abbiamo persone che arrivano da tutto il mondo e in questo caso è Michel Laprise, che è con noi da più di 20 anni, a dirigere lo spettacolo con una squadra eccezionale. La forza del Cirque è proprio la sua cultura internazionale.
Lei ha parlato di multiculturalismo. In un mondo che continua a erigere muri e barriere, il Cirque du Soleil resta un baluardo, un'istituzione, del multiculturalismo anche per il futuro.
Assolutamente, le persone parlano di diversificazione, di inclusione, noi viviamo questa cosa da più di 37 anni ed è formidabile vedere persone di culture così diverse che viaggiano insieme ovunque nel mondo, a questo bisogno di multiculturalismo crediamo fortissimamente.
Immagino sia stato difficile organizzarsi con la pandemia, dal momento che ogni Paese aveva regole a sé riguardo il Covid…
La prima sfida che abbiamo affrontato quando la crisi è cominciata era di permettere a tutti i nostri impiegati di essere rimpatriati nei propri paesi, è stato molto complesso ma ce l'abbiamo fatta a riportare ciascuno a casa propria. Successivamente abbiamo cercato di restare in contatto con tutti loro, assicurandoci che stessero bene.
“E se fosse possibile alterare la realtà con il potere della nostra immaginazione?" è una delle domande dello spettacolo. Le giro la domanda: è possibile di modificare la realtà e se lei potesse farlo, cosa farebbe?
Stando a quello che siamo, quindi un'impresa internazionale, cittadina nel mondo, se potessi usare la mia creatività come bacchetta magica, amerei che potessimo dimenticare le nazionalità e che fossimo tutti cittadini del mondo, sarebbe questo il mio più grande sogno.
In quale maniera spieghereste questo spettacolo a chi non l'ha visto?
Direi, venite a evadere un po' con noi per riaprire il vostro immaginario, riscoprire delle nuove idee e riaprire la vostra curiosità intellettuale. Preparatevi a questa apertura creativa perché sarete bombardati da nuove idee, sarete bombardati da nuovi progetti e sarà un'evasione creativa che senza dubbio vi porterà in un'altra dimensione.
È uno spettacolo in cui si parla poco quindi è alla musica che è dato il compito di accompagnare attori e spettatori, quanto è importante per la riuscita dello spettacolo?
È importantissima, è per questo che le musiche dei nostri spettacoli sono sempre originali, perché è una delle nostre caratteristiche principali e aggiunge tantissimo alla performance umana. Dalla musica si crea un ambiente che rende la performance umana ancora più poetica, ancora più fragile, in alcuni casi più eccitante.