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Il Chant du compagnon errant di Maurice Bejart compie 45 anni

Il balletto non narrativo di Maurice Bejart, ispirato ai lieder di Gustav Mahler, sono nel repertorio di tutto il mondo da quarantacinque anni.
A cura di Massimiliano Craus
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Maurice Bejart - Le Chant du compagnon errant, ph. Philippe Pache
Maurice Bejart – Le Chant du compagnon errant, ph. Philippe Pache

Era un marzo di quarantacinque anni fa a Bruxelles, precisamente al Forest National del Palais des Sports, quando il Ballet du XXe siècle di Maurice Bejart portò in scena per la prima volta il Chant du compagnon errant per due astri del balletto di quei tempi quali Rudolf Nureyev Paolo Bortoluzzi. Quel balletto non narrativo debuttò al Palazzo degli sport con un'ovazione da stadio, riscuotendo dal suo primissimo atto un successo straordinario e duraturo almeno sino ai giorni nostri. Il Chant di Maurice Bejart è un inno del coreografo al compositore dei Lieder eines fahrenden Gesellen, attraverso la vita giovanile e matura di un uomo interpretato nelle infinite sfaccettature da due interpreti di successo. Il balletto mostra infatti uno studente romantico in lotta con se stesso finché non giunge il fato che, prendendolo per mano, lo calma e lo rasserena. In una sintesi coreografica, il Chant è lo sdoppiamento del medesimo personaggio tra il dubbio e la certezza che nella prima rappresentazione belga di quarantacinque anni fa ha visto in scena un Rudolf Nureyev strabiliante al fianco di un Paolo Bortoluzzi all'altezza del compagno e del personaggio.

L'etoile Fabio Molfesi ci racconta il suo compagnon errant Rudolf Nureyev

Fabio Molfesi ricorda Le Chant du compagnon errant al fianco di Rudolf Nureyev
Fabio Molfesi ricorda Le Chant du compagnon errant al fianco di Rudolf Nureyev

Dell'etoile di tutti i tempi Rudolf Nureyev si è detto e scritto ogni cosa, anche per il solo cattivo gusto autocelebrativo di molti ex compagni erranti del tartaro volante. Tra questi non possiamo certo annoverare Fabio Molfesi, ballerino napoletano emigrato in Francia e Stati Uniti per una serie di successi personali senza fine. Compresa la tournée con la carovana del gala Rudolf Nureyev and Friends del 1987 in Giappone, Canada e Stati Uniti. Un'esperienza vissuta in prima persona che ci aiuta a comprendere da vicino, in assoluta esclusiva per FanPage, il fenomeno Nureyev in un titolo emblematico del repertorio di Maurice Bejart.

Avevo ventidue anni appena, ero da poco entrato nel Corpo di Ballo del Teatro di Nancy e più volte ci era capitato di avere tra noi Rudolf quale etoile ospite. In una di quelle occasioni, Nureyev mi ha scelto per la partecipazione alla tournée invernale del suo gala Rudolf Nureyev and Friends per una ventina di spettacoli previsti. Fui scelto per il ruolo del Chant du compagnon errant di Maurice Bejart, alterego di Nureyev in quella meravigliosa coreografia che, di solito, Rudy ballava insieme alla leggenda vivente di Charles Jude. Ricordo che quella volta Jude non era del gruppo e Nureyev scelse me dall'ensemble di Nancy, insegnandomi punto per punto la coreografia e, soprattutto, insegnandomi a resistere al suo carisma dovendoci sdoppiare e riunire in un titolo meraviglioso. Fu un successo mio, del gala, di Nureyev e di tutto l'ambiente. Nureyev mi apprezzò moltissimo, tanto da propormi successivamente un Romeo e Giulietta per il 1991 al Teatro dell'Arena di Verona in cui sarei stato un Romeo affiancato da un Mercuzio di nome Rudolf Nureyev: incredibile! Purtroppo le sue note precarie condizioni di salute mi impedirono di realizzare quel sogno, tuttavia ne serbo ancora un ricordo indelebile per la quotidianità vissuta al suo fianco, nel dietro le quinte ed in scena. Un ricordo meraviglioso quanto le rappresentazioni di quel Chant che ho avuto l'onore di interpretare al suo fianco.

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