Il 2020 sarà l’anno di Raffaello: le celebrazioni per i 500 anni dalla morte iniziano a Urbino
Una volta terminato l’anno di celebrazioni per Leonardo da Vinci, sarà la volta di Raffaello: nel 2020 ricorreranno infatti i 500 anni dalla morte dell’artista di Urbino. Maestro indiscusso del Rinascimento “classico”, Raffaello morì il 6 aprile del 1520 di febbre provocata, come precisa Vasari, “da eccessi amorosi”. In occasione del V centenario saranno molti gli appuntamenti nel nome del Sanzio, coordinati da un comitato scientifico nominato appositamente dal Mibact: si attendono ancora notizie certe sulla maggior parte degli eventi ma Urbino, città natale di Raffaello, è già pronta con tre mostre al Palazzo Ducale.
Urbino: l'anno di Raffaello inizierà a Palazzo Ducale
Il lungo calendario per le celebrazioni del V centenario della morte di Raffaello Sanzio non potevano non iniziare nella sua città d’origine: sarà Urbino, già nel mese di ottobre 2019, a dare il via alle mostre organizzate in tutta la penisola per l’anno successivo. Si parte con una importante esposizione a Palazzo Ducale, sede della Galleria Nazionale delle Marche, dal titolo “Raffaello e gli amici di Urbino”: i due capolavori conservati dal museo marchigiano, “La Muta” e “Santa Caterina di Alessandria” verranno messi a confronto con opere di altri artisti contemporanei, conterranei del Sanzio, come il Perugino, Girolamo Genga e Luca Signorelli.
La mostra, che inaugurerà il 3 ottobre per restare aperta fino al 19 gennaio 2020, ripercorrerà gli anni della formazione di Raffaello, trascorsi appunto ad Urbino a contatto con i massimi esponenti del Rinascimento pittorico, e non solo: qui, nelle sale dello stesso Palazzo Ducale, l’artista ebbe modo di studiare i capolavori di Piero della Francesca, Pedro Barruguete e Antonio del Pollaiolo, apprendendo le tecniche pittoriche che rielaborerà successivamente per elaborare la sua personalissima idea di arte fondata su armonia, bellezza ed equilibrio. Alle opere del primo periodo seguiranno i lavori più maturi, arrivando fino alle esperienze fiorentina e romana e ai rapporti con gli altri pittori dell’epoca: il tutto, spiegano le curatrici Barbara Agosti e Silvia Ginzburg nell’accurato progetto scientifico che accompagna la presentazione della mostra sul sito ufficiale della Galleria, per dare un quadro esaustivo e completo non solo della biografia artistica di Raffaello, ma anche del contesto entro il quale egli si inserì con la sua arte.
Raffaello e gli allievi: la mostra su Raffaellino del Colle
Per il 2020 la Galleria Nazionale marchigiana ha già annunciato un’altra importante esposizione, stavolta dedicata ai cartoni preparatori degli arazzi della Cappella Sistina: la mostra, dal titolo “Sul filo di Raffaello”, sarà realizzata in collaborazione con i Musei Vaticani e le Mobilier National de France. Nel frattempo però, per introdurre il ricco progetto scientifico che ha coinvolto storici dell’arte e studiosi, fino al 13 ottobre 2019 sempre il Palazzo Ducale ospita “Da Raffaello. Raffaellino del Colle”: la mostra, curata da Vittorio Sgarbi, mette al centro del percorso lo stretto rapporto del maestro rinascimentale con uno dei suoi allievi più brillanti, esponente del manierismo. Ad introdurre l’esposizione, due opere di Raffaello: una Madonna con il Bambino inedita e il Putto reggifestone.