I Vivarini, fra Gotico e modernità nella mostra a Conegliano
L'importante esposizione, dall'affascinante titolo ‘I Vivarini. Lo splendore della pittura tra Gotico e Rinascimento', è stata promossa dal comune di Conegliano e da Civita Tre Venezie. In seguito alle rassegne dedicate al ‘500 inquieto e ai capolavori del Carpaccio, si tratta del terzo appuntamento del ciclo ideato da Giandomenico Romanelli per Palazzo Sarcinelli. La finalità della mostra è quella di colmare una lacuna su quella famiglia di artisti attiva per circa 70 anni a Venezia nota per l'insolita la fusione del Gotico e la modernità.
In esposizione le celebri tavolette di Antonio con le storie di Santa Monica e Santa Apollonia, realizzate insieme al cognato Giovanni D'Alemagna, a testimonianza del passaggio dalle narrazioni gotiche alle sensibilità già rinascimentali, intrise di magnifica classicità.
Di Alvise sono presenti opere che raccontano di una pittura influenzata dal Giovanni Bellini e Cima da Conegliano come anche della sentita presenza di Antonello da Messina a Venezia. Dall'Accademia Carrara di Bergamo è ammirabile la tavoletta francescana che racchiude tutta la poetica del più giovane dei Vivarini, così come anche nel ‘Ritratto di uomo con cappello', dai Musei Civici di Padova, icona della loro ritrattistica.
L'esposizione propone ai visitatori splendidi itinerari alla scoperta di capolavori sparsi sul territorio della Marca trevigiana. Un itinerario sarà percorribile fra i luoghi d'arte dei Vivarini come anche del loro seguito da Lotto a Giorgione a Andrea da Murano e Girolamo Strazzaroli, da Jacopo da Valenza a Cima da Conegliano. Al Duomo di Asolo si potranno ammirare opere della portata della Vergine assunta di Lorenzo Lotto, a Castelfranco Veneto la Pala del Giorgione ed ancora a Conegliano, sempre al Duomo, il capolavoro di Cima ‘La Madonna con Bambino'.
La mostra è l'esito di studi che hanno approfondito il legame degli artisti Vivarini, da Antonio, capostipite della bottega Bellini, a Bartolomeo e Alvise, con gli esponenti di spicco della pittura del primo Rinascimento italiano, come Mantegna, Filippo Lippi, Andrea del Castagno, Paolo Uccello, affianco ai pittori veneziani. Saranno presenti preziosi prestiti fra cui il polittico di Antonio, proveniente dalla basilica Eufrasiana di Parenzo, le tavole realizzate per committenti pugliesi, tra cui la pala di Bartolomeo realizzata per la basilica di San Nicola di Bari.