I suggerimenti di Google se cerchi “Pasolini”
Nonostante siano passati quarant'anni dalla morte di Pier Paolo Pasolini sono ancora molti i pregiudizi legati alla sua vita, specialmente quelli relativi al suo orientamento sessuale. Basta dare un’occhiata in rete per scoprire che ancora oggi Pasolini risulta essere un simbolo, un catalizzatore, su cui riversare pregiudizi, tabù e fanatismi di ogni sorta.
Abbiamo per questo condotto un piccolo esperimento sulla scia di quelli realizzati dal collettivo tedesco Artparasites, per scoprire quali suggerimenti Google dà agli utenti, evidentemente sulla base delle ricerche effettuate, inserendo alcune chiavi sia su Pasolini sia sugli omosessuali in genere.
Ebbene, abbiamo scoperto che inserendo come chiave su Google le parole “Pasolini era…”, il motore di ricerca suggerisce in automatico: “un pervertito”, “attivo o passivo”, “anarchico”, “sposato”, il che indica che molti utenti, e su una chiave del genere parliamo di volumi davvero alti, in media circa 27.000 ricerche al mese solo in Italia, verificano attraverso Google informazione sul fatto che Pasolini fosse “un pervertito”. In pratica non sono bastati quarant’anni per liberare il poeta friulano dagli stessi pregiudizi che lo perseguitavano in vita.
A questo punto però si potrebbe obiettare che queste considerazioni valgono per Pasolini in quanto simbolo, ancora oggi, di trasgressione e di sfida verso ogni convenzione e luogo comune. La brutta notizia però è che se spostiamo la ricerca di sopra dalla chiave “Pasolini” a quella “omosessuali” e digitiamo su Google: “Gli omosessuali sono…”, i suggerimenti correlati risultano i seguenti: “contro natura”, “malati”, “come i down”, “persone normali”.
Dobbiamo perciò prendere atto del fatto che migliaia di persone ancora oggi si chiedano ad esempio se gli omosessuali siano “contro natura” o “malati” o “come i down” affidando al motore di ricerca il compito di trovare articoli e informazioni che confermino o smentiscano tali sciocchezze. A voi le conclusioni.