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I Sonetti di Shakespeare tradotti e cantati in napoletano

È da poco uscito il nuovo album di Gianni Lamagna dal titolo “Neapolitan Shakespeare”, un curioso progetto che mette insieme i sonetti del Bardo, tradotti in napoletano, e la musica popolare.
A cura di Andrea Esposito
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Per l’uscita del nuovo album di Gianni Lamagna, uno degli autori e interpreti più importanti della musica popolare napoletana, siamo andati a casa sua per farci spiegare questo curioso progetto: “Neapolitan Shakespeare”, un disco che contiene diciassette sonetti scelti del Bardo tradotti in napoletano, cantati e musicati dallo stesso Lamagna. Una vera e propria chicca per gli amanti della musica popolare.

Gli esordi

Abbiamo approfittato della circostanza per farci raccontare da Lamagna alcuni aneddoti legati alla sua lunga carriera, ricca di successi e collaborazioni straordinarie, a cominciare dal lunghissimo sodalizio con il Maestro Roberto De Simone, fino ai lavori più recenti. “Ho iniziato a cantare – ci ha raccontato Lamagna – quando avevo otto anni e insieme ai miei fratelli costruivamo con delle sedie una sorta di autobus di cui io ero il conducente… un conducente cantante però!”. Già a quattordici anni Lamagna si esibiva su piccoli palcoscenici scolastici per poi intraprendere una carriera fatta di dura gavetta: cerimonie, night club… “fino a quando non mi sono avvicinato alla musica popolare – prosegue Lamagna – e un giorno vidi ‘La gatta Cenerentola’ di De Simone e pensai: se non posso arrivare a questo livello tanto vale mollare. E così feci e mi misi per due anni a vendere case, facevo l’agente immobiliare!”. Poi però l’incontro decisivo con il Maestro De Simone e l’inizio di una collaborazione che lo porterà sui palcoscenici di mezza mondo; la nascita del gruppo “Media Aetas” e nel 1998 l’ingresso nella Nuova Compagnia di Canto Popolare.

Il nuovo disco, “Neapolitan Shakespeare”

Lamagna ci ha confessato di aver lavorato per tre anni alla realizzazione di questo progetto. Innanzitutto, ha scelto diciassette sonetti tra i 154 scritti da Shakespeare: “Diciassette è il giorno in cui sono nato – ci racconta nell’intervista – ed è un numero che da sempre mi porta fortuna”. In questa selezione poi ci sono tre sottogruppi, quelli che appartengono di più all’amicizia, quelli dedicati all’arte e quelli amorosi, benché tutti e 154 i sonetti trattino tematiche d’amore. Dopodiché ha iniziato a confrontare le molte traduzioni dall’inglese all’italiano per trovare una “forma” quanto più fedele possibile all’originale. Da lì poi è partito per tradurre in napoletano: “La lingua che ho utilizzato è un napoletano classico mescolato però anche a forme più moderne – prosegue Lamagna – più legate al parlato di oggi, poiché il napoletano è una lingua viva”. Dopo questo lungo lavoro “mi sono messo a pensare alla musica e  sfornare tredici melodie in due anni non è stata un'impresa facile. Per le restanti quattro – conclude Lamagna – mi sono fatto aiutare da alcuni amici musicisti e cantanti che sono: Paolo Raffone, che poi ha arrangiato magnificamente l’intero disco, Nico Arcieri, Piera Lombardi e Giosi Cincotti". Se volete ascoltare in anteprima due sonetti di "Neapolitan Shakespeare" potete trovarli su youtube qui e qui.

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