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I sogni e i “colori dell’anima” di Marc Chagall in mostra a Sorrento

Un’estate all’insegna dei sogni e delle fantasie di Marc Chagall, quella proposta dalla Fondazione Sorrento: oltre cento opere, alcune mai esposte in Italia, per riscoprire il genio poetico e pittorico dell’artista bielorusso.
A cura di Federica D'Alfonso
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Marc Chagall, "Sulla Città" (1918)
Marc Chagall, "Sulla Città" (1918)

Un viaggio a metà strada fra sogno e realtà quello proposto dalla Fondazione Sorrento per quest’estate, sulle orme di Marc Chagall. Ha inaugurato il 15 luglio e sarà aperta al pubblico fino al 15 novembre la mostra “I Colori dell’Anima” che porta sulla costiera campana uno degli artisti più affascinanti del Novecento: tantissime le opere esposte, tra cui alcuni dei capolavori più significativi del pittore bielorusso.

Esposte nelle suggestive sale di Villa Fiorentino, sede della Fondazione Sorrento, oltre cento opere fra oli, gouache su carta e disegni a matita, giunti nella magnifica location della villa grazie alla collaborazione con la Imago Art Gallery di Lugano. La mostra copre l’intero arco della produzione del pittore bielorusso, dagli anni Venti, che lo resero celebre con dipinti come “Il violinista” o “Sopra Vitebsk”, fino alla maturità artistica degli anni Settanta quando, oltre al legame sempre presente con la terra natia si affacciano nei suoi dipinti temi di matrice biblica ed esistenziale.

I colori, le forme e gli indimenticabili paesaggi russi fanno da sfondo a personaggi da fiaba, richiamando l’infanzia perduta ma sempre presente: la mostra di Villa Fiorentino racconta tutto questo, esponendo alcuni fra i pezzi più importanti della produzione di Chagall. Spiccano, in particolare, “La cruche aux fleurs”, un olio su tela risalente al 1925, e “Russian Village” del 1929: da un lato l’arte floreale e la natura, dall’altro il ricordo sublimato dei paesaggi vissuti da bambino.

Marc Chagall davanti ad una delle sue vetrate dipinte
Marc Chagall davanti ad una delle sue vetrate dipinte

Si prosegue con “Le Coq Violet” (1966-1972) e “L’homme rouge à la casquette”, opera del 1976, entrambe rappresentative del periodo più florido e maturo di Chagall. L’esposizione non si limiterà però alle tele: è stata allestita un’area multimediale grazie alla quale alcuni fra i dipinti su vetro, realizzati dall’artista nell’ultimo periodo, prenderanno letteralmente vita.

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