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I Posteggiatori Tristi e l’era della posteggia digitale

Intervista a “I Posteggiatori Tristi”, l’orchestrina napoletana che riscopre l’antica professione del musicista ambulante, portandola nei caffè, nelle pizzerie, nei ristoranti, ma oggi anche in teatro e su internet, sfruttando le nuove piattaforme di “posteggia digitale”.
A cura di Luca Iavarone
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Parte oggi sui canali satellitari della TV a pagamento, un programma che vuol vantare un alto profilo divulgativo, ma che, a mio avviso, è quanto di peggio si possa concepire nascondendosi dietro il marchio dell'intrattenimento culturale. Musicisti, cantanti d'opera e pittori vengono messi in strada a esibirsi: chi riuscirà a guadagnare di più, con i soli mezzi della propria arte, vincerà il talent e porterà a casa un premio in denaro.

Un trionfo di populismo questo far passare l'idea che la vera arte debba essere soggetta al giudizio distratto dell'uomo della strada. Chi vincerebbe la disputa tra un talentuoso caricaturista e un genio assoluto come Van Gogh? Il funambolismo ormai assurge prepotentemente a metro di paragone del giudizio insindacabile del pubblico, della maggioranza disinformata. Lo stesso meccanismo spietato che ci ha tenuti schiavi per vent'anni di un regime mediatico fondato sull'auditel, sul becero e triviale consenso accordato al culto del carisma, costruito sull'apparenza e non sulle idee, sui proclami e non sui programmi, sul turismo culturista e non culturale.

Ma questo non è soltanto un torto ai più grandi pensatori, quelli che hanno fornito contributi impareggiabili e complessi allo sviluppo delle idee grazie alla loro arte nei grandi luoghi deputati alla promozione delle loro opere immortali. È anche uno squalificare tutta una tradizione culturale, artistica e artigiana, che ha fatto della strada il proprio palcoscenico naturale.

L'arte di strada, antica ben più di quella aristocratica e poi borghese dei salotti, delle corti e dei teatri, nasce per quei luoghi specifici, per le strade e per le piazze, e si dota fin da subito di un suo repertorio insostituibile, adatto a soddisfare e intrattenere a dovere quel tipo di pubblico casuale, sparso e sporadico che si accalcava di volta in volta al radunarsi di quelle spontanee assemblee di passanti. Millenaria la sua attività e inifinite le sue testimonianze anche ufficiali e letterarie. Su tutte, pensiamo al fatto che la stessa Commedia dell'Arte, per sua nascita e in alcune sue forme, prende le mosse dal teatro di strada. E come non citare la giocoleria (attestata fin dall'antico Egitto), le Guarattelle (burattini), l'Opera dei Pupi, il Circo.

Karamazov
Karamazov

Ed è così che oggi, in risposta alle nuove proposte di accattonaggio mainstream, parliamo di "posteggia", e lo facciamo insieme a "I posteggiatori tristi", amabile orchestrina che rievoca i fasti, ma soprattutto i "tristi" insuccessi, di questa tradizionale forma di arte di strada. "Fare cappello", ovvero racimolare pochi spiccioli con un copricapo come cesto, cantando canzoni ai tavoli di bar, ristoranti e pizzerie è un'antichissima usanza napoletana, persino il Boccaccio, nel 1300, ne fa menzione. Il teatro di Viviani è ricchissimo di questi personaggi ambulanti, nostalgici e precari portatori di una napoletanità autentica, da contrapporre alle feste da ballo delle grandi feste altolocate.

Il Maestro Severo La Pezza
Il Maestro Severo La Pezza

La vasta e variabile formazione de "I posteggiatori tristi", guidata dal capocomico Karamazov (il performer e cantante Pietro Botte), coadiuvato dal Maestro Severo La Pezza (il clarinettista Davide D'Alò), continua da anni la squattrinata arte della posteggia, imperterrita nella sua sconsolata ricerca di fortuna, esibendosi con piccoli spettacoli itineranti ai tavolini degli esercizi napoletani che, come dimostra un simpatico loro video su youtube (qui il link), talvolta li accolgono, ma più spesso li scacciano via come indesiderati questuanti.

Sciarlotta Sciarappa
Sciarlotta Sciarappa

Dopo l'interessamento della regista e drammaturga Sara Sole Notarbartolo, la compagine sbarca in teatro, con un trittico di spettacoli, itineranti anch'essi in tre diverse sale napoletane. Tanti gli attori che accompagnano i Posteggiatori. Su tutti una magnifica Valentina Curatoli nei panni di Sciarlotta Sciarappa, figlia dello sponsor "Soda Sciarappa", finanziatore (per modo di dire) degli sfortunati insuccessi del gruppo, che si ribalta sotto le luci della ribalta di improbabili navi da crociera.

Non paghi di questa esperienza, i Posteggiatori tentano oggi la strada della "posteggia digitale" con il crowdfunding. Sul sito kisskissbankbank (a questo indirizzo) si potrà decidere di sostenere il progetto e, in base all'investimento fatto, si avrà una serie di opzioni: avere il disco, biglietti per spettacoli o concerti o, addirittura, noleggiare i Posteggiatori a domicilio! Godetevi, dunque, la video intervista a "I posteggiatori tristi" e, come dice Karamazov, "se volete, se potete, ma soprattutto, se vi sembra il caso", sostenete il loro progetto.

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