I Mondiali dell’arte: ecco gli 11 titolari della nazionale italiana
A pochi giorni dalle convocazioni ufficiali dei calciatori italiani che saranno a disposizione del Ct Prandelli per i prossimi Mondiali di Brasile 2014, abbiamo immaginato un nostro dream team dell’arte.
Quali artisti italiani contemporanei convocheremmo per un immaginario Campionato mondiale dell’arte? Da questa domanda, un po’ per gioco e un po’ per studio, abbiamo stilato quella che potrebbe essere la squadra azzurra dell’arte contemporanea. Artisti che siano italiani, che siano in attività, che siano noti a livello internazionale, che contino riconoscimenti e mostre personali in Europa e oltreoceano almeno: questi i requisiti minimi di inclusione per i convocati sul campo dell’arte. Innegabile ovviamente una certa arbitrarietà da parte nostra nella selezione finale degli 11 nomi, quindi diamo pure il via libera a nuovi inserimenti, sostituzioni e modifiche, perché ognuno possa ipotizzare la Nazionale a suo parere più opportuna. È uno svago, insomma, che però può avere risvolti più seri perché porta inevitabilmente a riflettere sullo stato attuale dell’arte contemporanea italiana. E dunque, facciamo il nostro gioco e annunciamo le convocazioni di una nazionale speciale per la quale innanzitutto abbiamo scelto un allenatore altrettanto speciale.
Commissario tecnico
Per la guida del dream team dell’arte contemporanea italiana ci concediamo una trasgressione, una licenza irresistibile. Prendiamo in prestito l’allenatore da un altro campo e, pur sconfinando dall’ambito artistico a quello architettonico, consegniamo la squadra a Renzo Piano, per affidarci all’esperienza, la fama e l’ingegno del maggiore architetto italiano: è nelle sue mani che vogliamo si plasmi la nostra nazionale, è con la sua genialità che vogliamo si progettino schemi e strategie di gioco.
Portiere
Vanessa Beecroft (1969) tra i pali: nelle sue opere coordina e mette in mostra squadre di donne belle e impassibili. A quella impassibilità, a quella forza e a quella concentrazione, affidiamo la nostra porta.
Difesa
Luigi Ontani – Giuseppe Penone – Giulio Paolini – Michelangelo Pistoletto. Per la difesa ci rivolgiamo alla vecchia guardia, convocando i maestri italiani che a partire dagli anni ’60 hanno fatto la storia dell’arte e rivoluzionato approcci, espressioni, tecniche e pensieri. Dalla vivace stramberia di Ontani (1943), che usa il proprio corpo per le più ardite e colte sperimentazioni artistiche, alla potenza delicata di Penone (1947), che costruisce un rapporto reale e multisensoriale con l’elemento naturale; dal concettualismo spiazzante di Paolini (1940), che con immagini essenziali introduce in labirintici cortocircuiti del pensiero, alla forte relazionalità di Pistoletto (1933), che crea azioni e performance sempre più partecipative e collaborative. È l’esperienza di questi maestri che vogliamo in difesa.
Centrocampo
Massimo Bartolini – Lara Favaretto – Roberto Cuoghi. A centrocampo invitiamo altri vanti dell’arte italiana che organizzino un piano di gioco articolato e vincente: Bartolini (1962) che spazia da un medium all’altro mettendo alla prova, con cura e fascino, i meccanismi del pensiero e della percezione; Favaretto (1973) che, con performance e installazioni, predispone realtà e accadimenti inattesi e imprevedibili; Cuoghi (1973) che nella sua poliedrica e misteriosa produzione nasconde concentrazione e varietà di mosse.
Attacco
Francesco Vezzoli – Maurizio Cattelan – Paola Pivi. Per l’attacco vogliamo un carattere dirompente, coraggioso, che avanzi sfrontato, che azzardi, che confonda chi prova ad affrontarlo. Queste le punte della nostra nazionale dell’arte: Vezzoli (1971) che con ironia, follia e abilità parla delle star incantando le stesse star; Cattelan (1960) che, irriverente e provocatorio, travolge con ogni sua azione; Pivi (1971) che, energica seppure timida, propone immagini così surreali e spiazzanti che sanno sfondare ogni difesa.
Pronti al fischio d’inizio?