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I momenti principali della finale del Premio Strega 2021: dalle scarpe di Trevi al DDL Zan

Emanuele Trevi è stato incoronato vincitore della 75a edizione del Premio Strega con il libro “Due vite” (Neri Pozza). La serata, andata in onda in diretta su Rai 3 è stata segnata da alcuni momenti: da quello pop delle scarpe del vincitore Trevi all’appello sul DDL Zan di Donatella Di Pietrantonio.
A cura di Redazione Cultura
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Emanuele Trevi è stato incoronato vincitore della 75a edizione del Premio Strega con il libro "Due vite" (Neri Pozza), che con con 187 voti ha battuto in finale Donatella Di Pietrantonio autrice di Borgo Sud (Einaudi) 135 voti, Edith Bruck con Il pane perduto (La Nave di Teseo), 123 voti, Giulia Caminito con L’acqua del lago non è mai dolce (Bompiani), 78 voti e Andrea Bajani con Il libro delle case (Feltrinelli), 66 voti. Una finale trasmessa in diretta su Rai Tre dal Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia a Roma, con la conduzione di Geppi Cucciari, forse la novità più interessante di questa edizione, che ha avuto momenti interessanti e curiosi, alcuni in scaletta e altri dovuti agli scrittori.

Scarpe Lidl di Emanuele Trevi

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Sono bastate le prime inquadrature per creare un piccolo thread sulle scarpe indossate dal vincitore di questa edizione, Trevi. Lo scrittore, infatti, indossava le sneaker della Lidl, che mesi fa avevano creato un piccolo caso in tutto il mondo, andando esaurite in pochissimi minuti nei negozi della catena. Insomma, è stato il momento pop di una finale che siamo abituati a pensare come fondamentalmente ingessata, con più giacche e cravatte e tailleur che sneaker colorate ai piedi.

Il DDL Zan di Donatella Di Pietrantonio

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Nella giornata in cui l'intero Paese parlava della battaglia tra Fedez e Ferragni e Italia Viva sul Ddl Zan, con editorialisti che si schieravano con la coppia o con la politica e la discussione sull'influenza degli influencer (sic), Donatella Di Pietrantonio si è ritagliata qualche secondo, alla fine della sua intervista per lanciare un messaggio chiaro ed esplicito. La scrittrice di Borgo Sud, infatti, ha mostrato la mano aperta con su scritto, col pennarello, "DDL ZAN" e a quel punto Cucciari le ha chiesto di mostrarlo meglio: "Sono sei lettere, ognuno le legge come vuole, era una sciarada"

La conduzione di Geppi Cucciari

Geppi Cucciari è riuscita a prendere in mano la conduzione e cambiare un po' l'abbrivio che il Premio aveva preso ultimamente, cercando di dare movimento a quello che solitamente è uno spettacolo con un format rigido e percepito come istituzionale. Ci è riuscita fin dove ha potuto, con ironia – non sempre percepita – e intelligenza, ma dovendo arrangiarsi sul finale, quando la serata ha cominciato a essere lunga e tutto è un po' precipitato.

La personaggia di Giulia Caminito

Durante la sua intervista Giulia Caminito, autrice de "L’acqua del lago non è mai dolce", che racconta la storia di Gaia, della sua famiglia e dei loro traslochi – un racconto di rabbia e crescita – si è riferita alla protagonista come "personaggia", seguendo un po' la questione dei nomi delle professioni al femminile.

Bambini che commentano i libri

Uno dei momenti leggeri più interessanti è stato quello dei bambini che commentavano i libri a partire dalla copertina e dal titolo dei libri finalisti. Un momento semplice, che alleggeriva lo spettacolo, spesso divertente. Bella idea!

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