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I grandi marchi che investono nell’arte: quali sono e che iniziative promuovono

Louis Vuitton, Acqua di Parma, Trussardi, Prada: sono questi i nomi di alcune delle grandi aziende che hanno deciso di investire nel’arte contemporanea. Si tratta di ostentazione? No. L’obiettivo è creare progetti che influiscano sulla cultura.
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Il Logo della Louis Vuitton
Il Logo della Louis Vuitton

È proprio così: da un po' di tempo a questa parte aziende tra le più importanti e conosciute al mondo hanno deciso di allargare il proprio campo di interesse, rivolgendo lo sguardo verso il mondo dell'arte. Ad oggi c'è un'incredibile fetta della società che gravita intorno a questo ambiente. Ma la domanda è: perché proprio l'arte? Cos'è che la rende così affascinante ed attraente?

Una visitatrice guarda incuriosita un'opera della Biennale di Venezia
Una visitatrice guarda incuriosita un'opera della Biennale di Venezia

Pare che la risposta sia ben precisa: è una questione di stile. Stiamo ritornando all'epoca del mecenatismo e della passione per la cultura, all'epoca in cui i soldi in eccesso venivano spesi per accaparrarsi le più incredibili opere d'arte, quando non c'era modo migliore per far fruttare o comunque vedere ben speso il proprio patrimonio. Insomma, la pura e semplice differenza sta tra una persona ricca e una persona che, oltre ad essere ricca, è anche colta. Quest'ultima saprà riconoscere, e non per spavalderia, il reale valore di un'opera d'arte.

L'architetto Frank O. Gehry posa accanto ad un modello della Fondation Louis Vuitton
L'architetto Frank O. Gehry posa accanto ad un modello della Fondation Louis Vuitton

Inizia così quindi la corsa all'armamento. Innumerevoli aziende hanno aperto le loro porte all'arte. Così ha fatto, ad esempio, la "Louis Vuitton", che con l'omonima "Fondation" ha dato spazio all'arte contemporanea. Ma non solo. Il progetto architettonico in sé è un'opera incredibile, frutto del genio di Frank O. Gehry, in cui geometrie sovrapposte e l'utilizzo del vetro come materiale principale creano un'opera evanescente che non invade prepotentemente lo spazio per cui è stata pensata, ma si inserisce perfettamente nell'ambiente circostante. Al suo interno sono presenti artisti del calibro di Marina Abramovic, Tacita Dean, Sturtevan, John Cage e tanti altri. E ancora sale per concerti di violino, pianoforte o dibattiti. Insomma: cultura a trecentosessanta gradi.

L'architettura della Fondation Louis Vuitton
L'architettura della Fondation Louis Vuitton

Ma anche le aziende Made in Italy si stanno dando da fare. E' il caso di Acqua di Parma, che in un momento di grande fermento culturale per l'Italia tra Biennale ed Expo, ha contribuito con una mostra (terminata il 4 Giugno scorso) al Palazzo Cusani di Milano dal titolo "I'll be there forever-The sense of Classic", sostenendo che l'apertura all'arte e la sua valorizzazione fanno parte dell'impegno sociale e dei valori a cui l'azienda dà particolare importanza da sempre. Stessa storia vale per Prada, che a Milano ha costruito la sua fondazione sulla scia della già citata Louis Vuitton, con sale espositive ( con opere di Robert Gober e Louise Bourgeois ), un cinema, un teatro, e uno spazio dedicato ai bambini. Un luogo che si prennuncia come il faro dell'arte in Italia, come punto di partenza per la sperimentazione in tale campo. Ma non è sola. Anche Trussardi e Benetton promuovono lo sviluppo dell'arte: la prima con l'omonima fondazione, il cui prossimo obiettivo è la mostra "La Grande Madre", in apertura il 26 Agosto a Milano. La seconda con il progetto "Imago Mundi", di cui lo stesso Luciano Benetton parla come di un'esperienza venuta fuori da un grande viaggio, e dagli incontri con artisti e gallerie di ogni parte del mondo, visitabile fino al 21 Giugno a Torino.

La Fondazione Prada a Milano
La Fondazione Prada a Milano

Insomma, un susseguirsi di mostre, incontri, progetti e mondanità. Un mecenatismo contemporaneo che non dà limiti alla cultura, promosso per investire in modo giusto le proprie ricchezze. D'altronde, anche Leonardo di Caprio ha donato un'opera di John Gerrard (una simulazione digitale effettuata su una torre di energia solare in Nevada) al Los Angeles County Museum of Art, per sensibilizzare all'arte e alla sostenibilità del pianeta. Se ci sia o meno una minima volontà di autopromozione, questo non lo sapremo mai. Sta di fatto che rimangono tutte ottime iniziative. Ed è importante che l'eccesso di ricchezza possa essere trasformato in qualcosa di positivo, come valorizzazione e promozione dell'arte e della cultura.

Una foto dell'esposizione "Imago Mundi" di Luciano Benetton
Una foto dell'esposizione "Imago Mundi" di Luciano Benetton
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