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I grandi fotografi di Life, da New York a Roma

Tante popolarissime fotografie nella mostra all’Auditorium di Roma che celebra la rivista statunitense Life e i fotografi che l’hanno portata al successo.
A cura di Gabriella Valente
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Il famoso bacio tra il soldato e l’infermiera a Times Square nel VJ Day del 1945, il miliziano colpito a morte durante la guerra civile spagnola del 1936, i sei marines che issano la bandiera americana sul monte Suribachi in Giappone nel 1945, i noti ritratti di Marilyn Monroe, Einstein, Hemingway, Gandhi…

Getty Images
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Sono tante le immagini-icona che è possibile ammirare in questi giorni, fino al 4 agosto, all’AuditoriumExpo presso il Parco della Musica di Roma. Ad inaugurare questo nuovo spazio espositivo, recuperato da un’area di parcheggi inutilizzati ed interamente dedicato all’arte, è la mostra Life. I Grandi Fotografi, una retrospettiva sugli autori e le immagini di una delle prime e più famose riviste di fotogiornalismo, fondata a New York nel 1936. Con circa 150 opere, quasi tutte in bianco e nero, di fotografi del calibro di Eisenstaedt, Bourke-White, Capa, Walker, Mydans, Morse, Rosenthal, Loengard, si ripercorre la storia della rivista, che è la storia dell’America e del mondo intero verso la metà del XX secolo, vista con gli occhi di quegli appassionati e intrepidi fotoreporter.

Cover Catalogo Life
Cover Catalogo Life

Life ha profondamente segnato la storia del fotogiornalismo: dal 1936, fino al declino dovuto all’avvento della tv, ha praticamente fornito al popolo americano un corredo di immagini attraverso le quali pensare a ciò che accadeva nel mondo. Secondo il fondatore della rivista, Henry Luce, bisognava dare “visione” alle notizie: “È necessario vedere la vita, vedere il mondo; essere testimoni oculari dei grandi avvenimenti; […] vedere cose che esistono a miglia e miglia di distanza; vedere e assaporare il piacere dello sguardo; vedere ed essere stupiti, vedere e imparare cose nuove. Così vedere ed essere visti diventa ora e resterà in futuro il desiderio e il bisogno di metà del genere umano”. Come una profezia avveratasi, mai come nella nostra società, il desiderio di vedere ed essere visti è diventato quasi intrinseco all’uomo.

Getty Images
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In un’epoca in cui l’informazione era affidata esclusivamente alla radio e alla stampa, Henry Luce ebbe quindi un’idea vincente con la quale ha plasmato l’immaginario di generazioni e generazioni, facendo loro conoscere il mondo attraverso lo sguardo e le abilità di grandi fotografi. Uno di questi, John Loengrad, a proposito del successo di Life, ha scritto così: “I fotografi che lavorano per Life riprendono il mondo che li circonda e prestano una particolare attenzione alle persone che lo abitano e alle loro attività. […] Molte delle nostre foto restano impresse nella memoria e diventano veri classici. Per quale motivo? Credo perché conservano la capacità di sorprendere”. È una capacità di sorprendere che giunge fino ai nostri giorni, che ha creato anche per noi delle vere e proprie icone.

VJ Day a Times Square, New York, NY, 1945 by Alfred Eisenstaedt © Time Inc.
VJ Day a Times Square, New York, NY, 1945 by Alfred Eisenstaedt © Time Inc.

I fotografi di Life hanno raccontato paesaggi, distese desertiche e grattacieli; la vita quotidiana, le feste, il lavoro, i viaggi in mare, in metropolitana e nello spazio; le manifestazioni, le scoperte scientifiche, la moda, l’arte, la politica, lo star system, la guerra. Hanno documentato il banale e lo straordinario, il consueto e l’eccezionale, conferendo alla visione un fascino intenso che riesce ad agire tuttora sullo spettatore. In un'alternanza naturalissima e vitale tra serio e faceto, si passa dai volti meravigliati dei bambini di fronte al teatro dei burattini delle Tuileries ai test nucleari nel deserto del Nevada, dai distinti uomini della Società degli amanti del trenino giocattolo di Berlino al corpo esanime di Robert Kennedy appena assassinato o, ancora, dai Beatles in pausa in piscina alle rovine della città di Norimberga distrutta dalla guerra. Tra il lancio dell’Apollo11, il matrimonio di J.F.Kennedy, lo sbarco degli alleati in Normandia, il backstage della Notte degli Oscar, i prigionieri dei campi di concentramento, la guerra del Vietnam, le lunghissime gambe di Marlene Dietrich, le dita e la bocca di Louis Armstrong, nella sala dell’AuditoriumExpo gli scatti dei fotografi di Life fanno sorridere, fanno commuovere, stupiscono ed insegnano, proprio come nelle intenzioni originarie della rivista e dei suoi artisti.

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