I giorni della Merla 2023: proverbi, leggende e filastrocche da conoscere
I giorni della Merla, secondo una leggenda, cadono il 29-30-31 gennaio e sono i giorni più freddi dell'anno. Non è sempre vero che siano questi i più freddi, ma attorno a questo ‘evento' sono stati tramandate nel tempo numerose leggende e inventati molti proverbi, oltre che filastrocche. Di seguito ne suggeriamo qualcuna da condividere con amici e parenti o da insegnare ai bambini.
I proverbi popolari sui giorni della Merla
Ecco alcuni dei proverbi popolari più in uso in varie regioni, la maggior parte pescano direttamente, ovviamente, dalle credenze popolari. Eccone alcuni.
- “Se i giorni della Merla vuoi ben passare, pane, polenta, maiale e fuoco del camino per scaldarti”.
- "Quando canta il merlo, siamo fuori dell’inverno".
- "Se i giorni della Merla saranno freddi, allora la primavera sarà bella; se sono caldi, la primavera arriverà in ritardo".
- “Quando vien la Candelora (2 febbraio, ndr), de l’inverno semo fora; ma se piove o tira il vento, de l’inverno semo dentro”.
- “Merlo, di marzo non cantare, che il becco ti si potrebbe ghiacciare. Lascia che canti la tordella, che lei non ha paura di nessuno”.
- “Canta ‘l merlo ‘n font al zerlo che ghè finit l’inverno. Te salude padrù”, proverbio bergamasco che significa: “Canta il merlo, l’inverno è finito, ti saluto padrone: trovo un altro tetto”.
- "Se nei giorni della merla fa brutto, in primavera è tutto asciutto. Se invece c'è bello, porta sempre l'ombrello"
Le leggende sui giorni più freddi dell'anno
Oltrr ai modi di dire e ai detti ci sono anche vere e proprie leggende che attraversano questi tre giorni che sarebbero i più freddi dell'anno. Eccone alcuni.
- La più celebre leggenda racconta di una merla bianca che, con i suoi piccoli si rifugiò in un comignolo durante i giorni più freddi dell'anno, ovvero gli ultimi di gennaio. Restarono lì per tre giorni e quando uscirono le loro piume avevano ormai assunto il colore bruno della cenere, diventarono quasi neri.
- Un altro racconto invece ha sempre come protagonista una merla bianca, ma si dice che era in conflitto con gennaio, il mese di 28 giorni che le faceva i dispetti. Si divertiva ad attendere che lei uscisse dal nido per cercare cibo e, appena la merla tirava fuori la testa, lui mandava il freddo e il gelo sulla terra. La merla, stanca di subire gli scherzetti di gennaio, decise di provvedere a una scorta di cibo che le durasse almeno un mese e si rinchiuse nel suo nido, al riparo, fino a febbraio. Finito il mese di gennaio, nel giorno 28, la merla decise di uscire dalla sua tana per deridere gennaio, ormai finito. Lui non prese bene la reazione della Merla e chiese in prestito a febbraio ben tre giorni in cui scatenò bufere di neve, pioggia, vento e gelo. La Merla, impreparata, volò dritta in un camino dove fu costretta a rintanarsi per tre giorni durante i quali assunse inevitabilmente il colore della cenere.
La filastrocca sui giorni della Merla
29, 30, 31
Forse lo sa già qualcuno…
sono i giorni della Merla
che a gennaio puoi vederla
aggirarsi tra i camini
nelle case coi bambini
con le mamme e le faccende,
con i nonni e le leggende.
Non dobbiamo mai scordare
che il gran freddo può tornare
anche se gennaio parte,
non mettiamo ancor da parte
i maglioni e i calzettoni
perché busseranno i tuoni
a portare neve e vento
sopra l’erba e sul cemento.
Marzia Cabano