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I “Giardini d’Oriente” in mostra a Parigi. Il verde come antidoto allo scontro di civiltà?

Fino al 25 settembre, l’Istituto del Mondo Arabo ospiterà la mostra “Giardini d’Oriente. Dall’Alhambra al Taj Mahal”. L’esposizione offre un viaggio multisensoriale alla scoperta delle fragranze tipiche del mondo arabo.
A cura di Redazione Cultura
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Anamorfosi vegetale di François Abelanet
Anamorfosi vegetale di François Abelanet

Fino al 25 settembre, l'Istituto del Mondo Arabo di Parigi ospiterà la mostra "Giardini d'Oriente. Dall'Alhambra al Taj Mahal". Dagli storici Giardini pensili di Babilonia, una delle sette meraviglie del mondo antico, ai più recenti parchi Al-Azhar al Cairo e Alhambra a Granada, l’esposizione offre un viaggio multisensoriale alla scoperta delle fragranze tipiche del mondo arabo. Accanto alle installazioni di aranci, palme, rose e gelsomini, infatti, anche una mostra museale dedicata alla storia dei giardini orientali in una collezione di oltre 300 disegni, modelli e stampe fotografiche.

Una straordinaria storia di giardini orientali da scoprire visitando il sagrato dell'IMA, dove è in scena da aprile scorso una visione contemporanea dei giardini orientali che punta a realizzare una nuova esperienza sensoriale per assorbire le molteplici sfaccettature di un'arte antica. Un luogo in cui i visitatori possono oziare e passeggiare a volontà tra i meravigliosi giardini orientali e in cui imbattersi nella stupenda anamorfosi vegetale di François Abelanet, installazione 

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In un certo senso, questa mostra nel cuore della capitale francese, è una risposta artistica e "verde" all'idea di scontro di civiltà che purtroppo dagli attentati di novembre ad oggi sembra aver preso sempre più forza in una Francia impaurita e sconvolta dopo gli attentati di Nizza e lo sgozzamento di un prete in Normandia. A rafforzare quest'idea è il fatto che uno degli architetti chiamati a collaborare alla mostra, Michel Péna, da sempre sostenitore dell'importanza di rivalutare l'idea di giardino come rimedio al "deserto urbano contemporaneo", è lo stesso architetto che tre anni fa ha trasformato l'ormai tragicamente famosa Promenade du Paillon di Nizza (cuore degli attentati del 14 luglio) in un'immensa distesa verde di circa 12 ettari dove sono presenti varietà botaniche di tutti i continenti che collega il Museo d'arte moderna e contemporanea di Nizza al mare.

Una curiosità: dal 10 al 25 settembre, inoltre, il compositore Zad Moultaka aggiungerà una nuova dimensione sensoriale ai "Giardini d'Oriente" installati sul piazzale della IMA: delle sorgenti sonore multiple, infatti, riprodurranno una giungla, con tutti i suoini, i ronzii, i canti degli uccelli, il rumore del vento, della pioggia, del fuoco.

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