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I genitori non leggono più le storie della buonanotte ai figli: ora ci pensa la tecnologia

Secondo uno studio condotto da Book Trust, i genitori nel Regno Unito non leggono più le storie della buonanotte ai propri figli. Delegano questo compito alla moderna tecnologia con app e device elettronici. La maggior parte di loro arriva troppo stanca la sera, mentre altri preferiscono comunque dare ai bambini smartphone o tablet.
A cura di Titti Pentangelo
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La sera tornate a casa troppo stanchi per aver voglia di leggere una favola ai vostri figli? Avete ancora del lavoro da sbrigare e non sapete come dir loro di no? Bene, se vi aiuta a facilitarvi la vita, sappiate che nel Regno Unito i genitori hanno già delegato questo compito alla moderna tecnologia. Così, mentre loro possono riposarsi, i bambini ascoltano una voce registrata che racconta una storia della buonanotte. A rivelarlo è uno studio condotto da Book Trust, l'organizzazione benefica che promuove la lettura più grande del Regno Unito, con sede a Londra. E se, da un lato, si favorisce fin da piccoli l'uso degli strumenti elettronici, dall'altro qualcuno rimprovera la perdita di un fondamentale momento di crescita e di condivisione genitori-figli. Alla classica immagine dei genitori che leggono un libro cartaceo ai bordi del letto mentre vengono continuamente interrotti potrebbe presto sostituirsi quella di un bambino che ascolta una storia in piena solitudine.

Storie della buonanotte: i genitori non le leggono più

Lo studio dell'organizzazione benefica Book Trust rivela che il 26% dei genitori preferisce ricorrere alla tecnologia per fare felici i propri figli con una bella storia della buonanotte prima di andare a dormire. In soccorso arrivano diverse app e dispositivi elettronici, tra cui Echo e Amazon Alexa oltre al ben noto FaceTime e ai vari Podcast ed audiolibri. La ricerca ha preso in esame 1000 genitori con figli al di sotto dei 10 anni. I risultati mostrano che se la metà dei genitori (il 49%) dice di voler leggere una storia ai figli ogni sera, soltanto un quarto (il 28%) riesce davvero a farlo. Un terzo (il 31%) non riesce ad arrivare in tempo a casa per via degli impegni lavorativi, mentre 1 su 5 si dichiara semplicemente "troppo occupato". A svolgere gran parte del lavoro, quindi, sono le moderne tecnologie: il 65% ammette di dare ai propri figli smartphone e tablet come supporto alla lettura. Inoltre, visto che, sempre secondo il sondaggio, il 44% dei bambini presi in considerazione possiede un tablet e uno su 10 (il 12%) ha anche uno smartphone, non sorprende che il risultato sia proprio questo.

Da qui la nuova campagna di Book Trust, "Pyjamarama", supportata anche dalla scrittrice americana per bambini Francesca Simon, famosa per la serie di libri su Horrid Henry, che ha sottolineato come la lettura sia soprattutto "un momento di condivisione fondamentale tra un bambino e un genitore, qualcosa che la tecnologia non può rimpiazzare":

Le numerose serate trascorse con mio figlio Joshua a leggere libri non solo mi hanno dato l'ispirazione necessaria per diventare un'autrice per bambini, ma sono anche alcuni dei momenti migliori che abbiamo condiviso insieme. Sono certa che hanno dato a mio figlio sicurezza, curiosità e sete per la conoscenza, tutte qualità che lo hanno preparato alla vita. So per esperienza che può essere allettante rimpiazzare la lettura serale a tuo figlio con del tempo su un qualsiasi device elettronico, ma scambiare i libri con la tecnologia può avere conseguenze profonde.

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