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“Ho sconfitto il cancro scrivendo”. È la storia di Giacomo Perini

Giacomo Perini è un giovane ragazzo che di recente ha combattuto il cancro anche attraverso l’esperienza della scrittura o meglio la ‘medicina narrativa’, un modo per esorcizzare e condividere il percorso terapeutico, le emozioni, il senso di impotenza e il forte desiderio di guarire. Autore del libro “Non siamo immuni”, Giacomo oggi è tornato a vivere a pieno, la malattia gli ha sorprendentemente aperto nuovi orizzonti e nuove passioni, come l’amore per la filosofia e l’impegno politico.
A cura di Silvia Buffo
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Giacomo Perini, autore di "Non siamo immuni"
Giacomo Perini, autore di "Non siamo immuni"

Giacomo Perini è un giovane ragazzo di Roma che di recente ha combattuto il cancro anche attraverso l'esperienza della scrittura o meglio la ‘medicina narrativa', un modo per esorcizzare e condividere il percorso terapeutico, le emozioni, il senso di impotenza e il forte desiderio di guarire. Autore del libro "Non siamo immuni", edito da "Intermedia", Giacomo oggi è tornato a vivere a pieno, la malattia gli ha sorprendentemente aperto nuovi orizzonti e nuove passioni, come l'amore per la filosofia e l'impegno politico.

Una scelta inedita quella di abbinare la scrittura al percorso terapeutico, una storia che offre spunti e riflessioni su molte problematiche legate al cancro, che nella società attuale è considerato ancora con approccio fatalistico e come fosse un ‘tabù' o qualcosa unicamente da scongiurare, e poi ancora il rapporto con la paura, che si alterna a quella speranza e all'irrefrenabile desiderio di guarire e nel caso di Giacomo, a vent'anni, si ha fretta di guarire, è l'età giovane, è l'alba della vita, c'è ancora molto da scoprire e da vivere. Da qui la voglia di farcela.

Giacomo ha esorcizzato la malattia scrivendo il suo libro "Non siamo immuni". Ha soli 20 anni e da ottobre 2014 fino a giugno 2015, anno della maturità al Liceo Scientifico, ha dovuto combattere un tumore al femore ed è stato sottoposto a ben tre interventi e nove mesi di chemioterapie. Ad aprile 2016 a causa di una recidiva sempre al femore ha subito un nuovo intervento dove ha rischiato l'amputazione della gamba.

Proprio durante i nove mesi di chemioterapia si è dedicato alla scrittura, esperienza in cui ha testimoniato gli aspetti sorprendentemente positivi che la malattia può donare come la percezione esatta della propria esistenza e del suo valore:

La vita è meravigliosa – scrive Giacomo – la malattia mi ha cambiato la prospettiva di vita e le ambizioni. Ho sempre fatto equitazione a livello agonistico, ma quando questa mia passione non mi era stata ancora negata ho capito di dover fare altro. Durante la malattia ho apprezzato la vita quotidiana, i gesti più semplici, quelli più piccoli. Durante questo percorso ho perso molto ma molto ho ritrovato. Ma c’è qualcosa che in questi nove mesi non ho mai perso e questa cosa si chiama speranza. La speranza è una cosa buona, forse la migliore delle cose, e le cose buone non muoiono mai.

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