“Ho sbagliato, non sono un mostro, pensavo ad attacco politico”: Venditti si scusa con fan disabile
Antonello Venditti si scusa dopo il caos montato a seguito della pubblicazione di un video in cui insulta una persona tra il pubblico. "Non sono un mostro", dice Venditti in un video pubblicato sui social, nel quale ci tiene a precisare con mortificazione l'accaduto: "Credevo si trattasse di una contestazione politica". Nel corso della serata il cantante aveva risposto a una persona nel pubblico: "Vieni se hai coraggio, str***o", per poi essere avvertito si trattasse di una persona disabile. Ma l'artista, forse preso dal momento concitato, risponde: "È un ragazzo speciale? Non mi interessa, impari l'educazione".
Le scuse di Antonello Venditti
Fanpage.it ha contattato Antonello Venditti, che tramite il suo ufficio stampa ha precisato si fosse già chiarito a fine serata con i genitori della ragazza, mentre la notizia è circolata soprattutto questa mattina. Nel video comparso sulle pagine ufficiali, Antonello Venditti parla per alcuni minuti ai suoi fan, nel tentativo di ricostruire l'accaduto: "Volevo tranquillizzarvi, innanzitutto non sono un mostro, come sapete benissimo. Sta montando questa polemica, scema e stupida, non vorrei portarmi dietro uno stigma. Ho sbagliato, nel buio non mi sono accorto di questa ragazza, pensavo fosse una semplice contestazione politica a cui sono abituato, quindi ho risposto in maniera molto violenta a questa ragazza, che poi ho conosciuto. Ha una famiglia fantastica e quindi mi devo scusare. Ma più di questo non mi sento di fare, il mio concerto è molto complicato, diverso da tutti gli altri, dico cose molto forti, reagisco a qualcosa che nel buio tra 5mila persone, uno può non rendersi conto".
"Mi metterei a piangere"
Venditti aggiunge quindi di aver avuto un incontro con i familiari: "Ho fatto subito ammenda ieri dopo il concerto con i genitori, è una cosa che mi sentivo di fare. Sono sconvolto, perché oltre agli attacchi politici che arrivano da tutte le parti, arrivano anche attacchi che non merito. Tutti sanno quanto voglia bene ai ragazzi speciali e chi viene ai miei concerti può testimoniarlo. Ci ho sempre tenuto a dare un posto migliore a chi non può ambire. Se ho sbagliato mi scuso, ma è stato effetto del buio e dello stress che uno vive, facendo un concerto con cose non raccontate da tutti. Vi voglio bene, mi metterei a piangere".